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Bayern, la coscienza di Müller: “Non è stata solo colpa di Ancelotti”

A sorpresa l’attaccante tedesco, considerato uno dei responsabili dell’esonero dell’allenatore italiano, ha difeso Ancelotti: “Dobbiamo essere realisti, molti dei nostri problemi sono nati dalla squadra. Non dobbiamo fare di Ancelotti il capro espiatorio”.
A cura di Alessio Morra
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Thomas Müller con Carlo Ancelotti non ha giocato moltissimo né nella scorsa stagione né nella prima parte di questa, e in Germania è stato detto che i due non avevano un buon rapporto. Per i media proprio l’attaccante sarebbe stato uno dei senatori che avrebbe contribuito all’esonero del tecnico italiano, sostituito da Jupp Heynckes. Ma a sorpresa Müller ha detto che non è giusto considerare come unico colpevole Ancelotti.

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Non è tutta colpa di Ancelotti

Dopo l’esonero di Ancelotti, la ‘Bild’ aveva scritto che cinque senatori avevano deciso le sorti dell’allenatore italiano, che ha vinto lo scorso anno la Bundesliga e ha conquistato anche la Supercoppa lo scorso agosto.

Ma il ventottenne attaccante ha detto che l’ex allenatore non è dev’essere il capro espiatorio. Parole secche, dure, quasi da dirigente quelle di Muller, che non lascia così nessun alibi a tutta la squadra: “Molti dei nostri problemi vengono creati dalla squadra, che non ha mostrato il livello che le persone si aspettano. Dobbiamo essere realistici, e Carlo Ancelotti non dovrebbe essere considerato il capro espiatorio”.

Müller accoglie Henykces

Ancelotti è stato sostituito da Jupp Heynckes, alla quarta avventura con il Bayern che lasciò nel 2013 con un fantastico ‘triplete’ prima di essere sostituito da Guardiola. Müller è contento del ritorno del ‘vecchio maestro’ con cui ha disputato grandi annate, ma è anche consapevole che non è possibile migliorare in poco tempo:

La speranza è che il cambio di allenatore ci consenta di ottenere risultati migliori. Per questo c’è stato il cambio. Abbiamo ottimi ricordi di Heynckes, con cui abbiamo vinto il ‘triplete’. Però dobbiamo essere consapevoli del fatto che alcune nostre prestazioni potrebbero essere criticate. Dobbiamo fare un passo dopo l’altro. Non è che all’improvviso giochiamo un calcio spaziale.

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