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Bayern, l’orgoglio non basta: il Real Madrid vola in finale di Champions League

Emozioni a ripetizione nella sfida di ritorno del Bernabeu. Dopo la rete di Kimmich e la doppietta di Benzema, il pareggio di James Rodriguez ha tenuto in piedi la qualificazione fino all’ultimo. Il 2 a 2 premia Zidane che a Kiev si giocherà la sua terza finale consecutiva.
A cura di Alberto Pucci
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Il Real Madrid centra la sua terza finale consecutiva di Champions League: la sedicesima della sua storia. E' questo il verdetto della semifinale di ritorno giocata al Bernabeu. Un match stupendo, tirato fino all'ultimo e terminato con un pareggio che ha premiato i "Blancos", nonostante la grande sofferenza finale davanti ad un Bayern Monaco aggressivo e molto pericoloso. Dopo quella di Milano e Cardiff, Zinedine Zidane avrà dunque l'onore di giocare anche la finale in Russia con l'incredibile obiettivo di alzare al cielo la terza coppa consecutiva. "Non voglio far calcoli, voglio solo la vittoria", aveva dichiarato il francese alla vigilia. I suoi lo hanno ascoltato, ma allo stesso tempo hanno anche dovuto fare i conti con un avversario arrivato in Spagna con il chiaro intento di ribaltare il risultato dell'andata. Il Bayern non ci è riuscito ma torna a casa a testa alta. Il Real festeggia e prepara le valigie: Kiev lo sta già aspettando.

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Bayern Monaco intraprendente

Dopo aver studiato bene la gara di poche settimane fa della Juventus, e obbligato a rimettere in piedi la qualificazione dopo la sconfitta dell'andata, il Bayern Monaco è partito a testa bassa verso la porta di Keylor Navas. Il vantaggio di Kimmich, arrivato dopo soli tre minuti, ha così dato vita ad un primo tempo giocato ad alti ritmi e con emozioni da una parte e dall'altra. In sofferenza per il 4-2-3-1 bavarese, schierato con gli esterni molto stretti in fase di non possesso palla, il Real Madrid ha rischiato e confermato di soffrire in difesa: reparto che è andato spesso in difficoltà, soprattutto sulla fascia destra dove l'assenza di Carvajal si è fatta sentire.

La fortuna di Zinedine Zidane, è però quella di poter contare su una potenza di fuoco offensiva fuori dal comune. Sempre a segno nelle ultime 41 partite di Champions League giocate al Bernabeu, il Real Madrid ha infatti timbrato il cartellino anche con i tedeschi (rete di Benzema al minuto numero 11) e sfiorato il raddoppio con Cristiano Ronaldo (alla sua centesima in Champions) e Sergio Ramos. Il Bayern Monaco se l'è giocata a viso aperto ed è tornato negli spogliatoi con il rimpianto di non aver sfruttato al meglio le occasioni: specialmente quella capitata al 33esimo sul piede dell'ex James Rodriguez.

Sofferenza Real

Dopo l'episodio del rigore con la Juventus, la Dea bendata è stata nuovamente decisiva ad inizio ripresa: retropassaggio di Tolisso, errore da matita rossa di Ulreich e raddoppio a porta vuota di Benzema. Lo sfortunato liscio del portiere bavarese, non ha però tagliato le gambe a Ribery e compagni. Nonostante le occasioni spagnole (clamorosa quella sciupata da Cristiano Ronaldo al 55esimo), il Bayern Monaco ha pareggiato con l'ex James Rodriguez e ha trovato la forza per mettere ulteriore pressione ai padroni di casa anche con l'inserimento di una seconda punta: Wagner.

L'ultimo quarto di partita, che il Real Madrid ha giocato con Casemiro e Bale in campo (fuori Benzema e Kovacic), è scivolato via davanti all'assedio degli ospiti e al muro alzato dai difensori madridisti: più precisi e sicuri, rispetto alla prima parte di gara. A caccia del gol qualificazione, l'undici di Heynckes si è spinto in avanti con furore lasciando spazi invitanti agli attaccanti avversari. Una scelta obbligata e rischiosa che ha prodotto grandi ammucchiate finali dentro l'area di rigore di Keylor Navas: decisivo con i suoi inteventi, prima del triplice fischio finale dell'arbitro Cakir.

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