Bayern, Guardiola: “Grazie a Cruyff ho battuto la Juventus”
Pep Guardiola ricorda a modo suo Johan Cruyff, l'olandese scomparso a 68 anni dopo una lunga lotta contro il cancro ai polmoni. L'allenatore catalano, del resto, non aveva mai nascosto le sue simpatie per l'olandese ed in particolare per il suo modo di giocare che, impiantato nel Barcellona, aveva portato una valanga di successi, trionfi e titoli nel giro di pochi anni. Lo stesso Guardiola, del resto, aveva esordito nel Barcellona a 19 anni quando in panchina sedeva proprio Johan Cruyff.
"Penso molto a quello che farebbe Johan", ha spiegato Guardiola, "così come è successo anche nel match contro la Juventus, quando avevo il cappio al collo. Il suo punto di vista era sempre speciale: ti spingeva a farti guidare dal tuo istante. Quando sono in una situazione complicata penso a cosa farebbe lui, e questo mi conforta. Con la sua morte perdiamo una figura verso la quale non potremo più rivolgerci quando ne avremo bisogno, e che non avremo più accanto nei momenti di dubbio", ha aggiunto ancora il tecnico del Bayern Monaco, e che dal primo luglio allenerà invece il Manchester City, "ma dall'altro lato ce lo siamo goduti tutti, e ci ha lasciato molto".
Era il 1990 quando il tecnico olandese fece debuttare il giovane Pep Guardiola con la maglia del Barcellona, dando vita ad una leggenda in campo prima ed in panchina poi. "E' come un professore di una materia che ti piace. Ci ha dato gli strumenti per dominare il calcio: una cosa impossibile a meno che non ti chiami Messi", ha proseguito ancora Guardiola, "io avevo talento ma di calcio non capivo nulla. Lui invece ci ha aperto il mondo. Era quello che ti diceva tutto il contrario di quello che avevi sentito per tutta la vita", ha concluso, "ti dicevano che perdevi perché non correvi ma un giorno arriva lui e ti spiega che perdi perché corri troppo"