Bari: Paparesta trova lo “zio d’America”, imprenditore pronto per la terza asta

A 48 ore dalla seconda asta fallimentare andata deserta e a meno di una settimana dalla terza, fissata dal Tribunale con un ulteriore ribasso (prezzo di partenza da 3,2 milioni a 2), il tifoso del Bari si divide tra due stati d'animo agli antipodi. Da un lato la grande preoccupazione e lo sconforto per gli aspetti amministrativo-societari che vedono il titolo sportivo ancora a corto di compratori e con il termine per l'iscrizione al prossimo campionato sempre più vicino; dall'altro l'esaltazione per l'andamento della squadra da ieri ufficialmente in zona play off.
Con sette vittorie nelle ultime otto partite e cinque successi in trasferta consecutivi (ieri l'ultimo contro il Carpi), i biancorossi sono riusciti ad agganciare l'ultima posizione utile per gli spareggi-promozione, a stretto contatto con chi li precede. Un ruolino di marcia da record, se si pensa che la squadra di Alberti è anche gravata da una penalizzazione di 4 punti (senza di questi vedrebbe da vicino anche la seconda posizione) per le varie inadempienze a livello finanziario che la vecchia società ha messo in serie prima del fallimento di marzo.
L'attenzione dell'ambiente barese sarà inevitabilmente proiettata su due fronti ancora a lungo. Il 19 maggio, nel posticipo della 40^ giornata (ore 19), si prospetta un nuovo pienone al San Nicola per la sfida con il Cittadella; il giorno successivo quindi il nuovo atto davanti ai giudici del Tribunale di Bari. Difficile prevederne l'esito, visto le ultime vicissitudini che hanno rappresentato un netto ribaltone rispetto all'ottimismo che l'ex arbitro Paparesta – gli va dato atto, l'unico che sta realmente lavorando al rilancio della squadra – aveva manifestato alla vigilia.
Il commentatore di Mediaset ha spiegato così l'accaduto: "Ammetto errori di comunicazione che sono stati fatti per eccesso di entusiasmo ma soprattutto a fronte di garanzie e impegni che, una volta liberato da vincoli di riservatezza, documenterò per permettere ad ognuno di trarre i propri giudizi. Ciò non toglie che sono stato incauto coi tempi, ma nonostante le riserve di alcuni continuerò a lavorare, questa volta nell'assoluto silenzio, per il raggiungimento dell'obiettivo che mi sono posto dall'inizio della mia avventura al Bari".
Ad aiutarlo in questo senso potrebbe essere (il condizionale è d'obbligo) un imprenditore italo-americano di cui si è fatto un gran parlare negli ultimi tempi. L'indiscrezione è stata diffusa su Twitter dal giornalista Ivan Zazzaroni: si tratta di Tony Di Piazza, impegnato nel settore edile, che ai microfoni di Controradio, una radio cittadina barese non si è nascosto.
"Posso solamente confermare il mio interesse e i miei contatti con Paparesta al riguardo e non voglio andare oltre – ha detto -. La mia visita in Italia era già programmata: lunedì sera sarò ospite della partita del cuore a Firenze. Questo non vuol dire che non sarò a Bari, ma non voglio fare programmi. Io voglio investire solo sul fronte sportivo: la mia è solo una passione calcistica, ho legami affettivi con la città, mia moglie è di Bari. Vorrei fare del Bari la squadra dei tifosi, la squadra del popolo". In tal senso ha manifestato l'interesse a "comprare il 51% e poi dare il resto ad imprenditori cittadini. Aprirei anche a una parte di società legata alla tifoseria: voglio riportare il Bari dove merita di essere. Vorrei vedere allo stadio tanti bambini, tante famiglie. Confermo che voglio mettere 3.5 milioni di euro sul tavolo". E infine un messaggio ai tifosi: "State vicini alla squadra, che sta facendo miracoli e sono sicuro che alla fine il Bari avrà un futuro. Siate positivi".