Barcellona-Shakhtar Donetsk: Champions League 2011, Quarti di finale
L’urna di Nyon ha ‘parlato’. Sulla strada verso Wembley, il Barcellona di Pep Guardiola troverà lo Shakhtar Donetsk ai quarti ed eventualmente una tra Real Madrid e Tottenham in semifinale.
Scongiurato il derby spagnolo con i galacticos di Josè Mourinho, è molto probabile che nel prossimo turno sia il ‘super clasico’ a decretare una delle due pretendenti alla vittoria finale. In tal caso, non sarebbe la prima volta che Barca e Real incrocino i loro destini in una semifinale di Champions League: accadde, infatti, durante l’edizione del 2001/02, quando i blancos allenati da Vicente del Bosque espugnarono per 2-0 il Nou Camp e andarono a vincere la coppa in finale contro il Bayer Leverkusen grazie ad una magia di Zinedine Zidane.
Il destino dello Shakhtar di Mircea Lucescu sembra già segnato, anche se gli ucraini sono abituati a partire con gli sfavori del pronostico, come successo negli ottavi di finale prima di affrontare, sconfiggere ed eliminare la Roma. Però questa volta, a differenza del turno precedente, c’è uno squilibrio enorme confrontando il livello tecnico delle due compagini. Il Barcellona, infatti, è una macchina da gol, anche se lo Shakhtar si giocherà le proprie carte nella gara di ritorno alla Donbass Arena, visto che non perde in casa da ben 18 mesi.
Il match d’andata è previsto per mercoledì 6 aprile al Nou Camp, mentre in terra ucraina si giocherà martedì 12 aprile.
Non sarà il primo incrocio tra le due formazioni. Storica, per entrambe, la sfida valevole per la Supercoppa Europea nell’estate del 2009, quando il Barcellona – allo stadio Louis II di Montecarlo – riuscì a battere soltanto nei tempi supplementari, grazie ad una rete di Pedro, gli allora detentori della vecchia Coppa Uefa.
Staremo a vedere se i pronostici rispecchieranno l’effettivo valore in campo delle squadre, ma i blaugrana avranno certamente una marcia in più per poter affrontare le merengues e vendicare l’eliminazione in semifinale di 9 anni or sono. Ma Josè Mourinho non si preoccupa, anzi, è ben consapevole che la storia può ripetersi.