Barcellona, Piqué senza punti sulla patente: condannato ad una multa di 48.000 euro
Dopo aver giocato al "Wanda Metropolitano" contro l'Atletico Madrid, e aver festeggiato il pareggio conquistato al novantesimo, Gerard Piqué ha passato parte della giornata di lunedì in tribunale. Il difensore del Barcellona, si è infatti recato alla "Città della Giustizia" del capoluogo catalano per la sentenza del giudice in relazione all'episodio dello scorso 31 agosto, quando venne fermato dalla Polizia mentre era alla guida della sua autovettura senza punti sulla patente.
Arrivato dopo l'allenamento mattutino, e accompagnato dal suo legale David Vazquez, il trentunenne ha così assistito all'udienza, e dopo essersi dichiarato colpevole di "crimini contro la sicurezza del traffico" ha accettato suo malgrado la decisione del giudice che lo ha condannato al pagamento di una multa di 48.000 euro: una sanzione che avrebbe potuto anche essere più pesante.
Il precedente del 2015
Nonostante il suo rifiuto a partecipare ad un corso riabilitativo nello scorso giugno, che gli avrebbe dato la possibilità di non pagare nessuna sanzione, alla fine Piqué ha anche dovuto ringraziare il giudice che ha mostrato clemenza nei confronti del giocatore e diminuito di un terzo l'importo iniziale di 72.000 euro della multa. Per il giocatore di Valverde non è tra l'altro la prima volta. Nel 2015 fu infatti protagonista di un pesante diverbio con la polizia della città catalana, dopo la multa rifilata al fratello: colpevole di aver parcheggiato la propria auto in maniera irregolare.
"Lo fate perché prendete una percentuale e non avete soldi – si sfogò il calciatore – Questa denuncia finirà in niente perché chiamerò il vostro capo e cancellerà tutto, vi farà passare il vizio. Vi credete i padroni del mondo perché portate l'uniforme e multate la gente, ma questa multa la pagheranno i vostri padri. Siete una vergogna, mi fate schifo". Una sceneggiata, alla quale seguirono le sue scuse e la successiva sanzione di 10.500 euro.