Barcellona, Piquè rinnova fino al 2022: “Altrimenti avrei lasciato il calcio”
Per Piquè l'amore per il Barcellona è tutto e se non fosse così probabilmente in questo momento il centrale difensivo della Spagna non starebbe ancora a giocare a calcio. Almeno è questa la rivelazione- confessione che ha rilasciato confermando come il rapporto con la società catalana ha segnato indelebilmente non solo la propria carriera ma anche e soprattutto le proprie scelte di vita. Che lo hanno portato a restare a Barcellona e che – davanti all'ultimo rinnovo – rimarrà la sua casa per sempre.
Simbolo del Barcellona
14 anni in azulgrana
Il centrale ha allungato fino al 2022 il contratto col club nel quale è cresciuto e ha vinto tutto ciò che c'era da vincere, ripetutamente. Se le cose non dovessero cambiare per Piqué, quando si concluderà l'ultimo accordo, saranno 14 anni in blaugrana. Una vita. Il tutto raccontato in conferenza stampa dove ha svelato i propri pensieri, i ricordi in azulgrana e i sogni da qui fino alla fine.

Personaggio a tutto tondo
Un personaggio a 360 gradi, capace di far parlare di sè dentro e fuori il campo. Per il suo matrimonio e la vita con Shaqira, per questioni politiche e di voto, per una carriera vissuta sempre al centro dell'attenzione, nel dualismo quasi perfetto con l'altra squadra di Spagna più seguita ed amata, il Real Madrid.
La bacheca più ricca del Real
Piquè è il simbolo del Barça e con i catalani ha vinto tanto che nello specialissimo derby di trofei in bacheca gli azulgrana con Pique sono saliti a 29 contro i 15 sul Madrid. Ennesimo orgoglio e onore di un giocatore che per il club in cui milita ha sempre dato tutto e non si è mai tirato indietro.
Io non sposto equilibri, lo fa Messi. Noi siamo solo li intorno a lui per aiutarlo, ma il cambio di tendenza è solo merito suo.
Dall'amore per il Barça all'ironia sull'Espanyol
Nessuna altra trattativa
L'amore assoluto di Piquè si è manifestato anche nel momento del rinnovo col Barcellona: nessun braccio di ferro nessun gioco sporco. O rinnovo o addio al calcio. Tutto il resto sono illazioni, voci, dicerie su un giocatore spesso ‘scomodo' visto che dice tutto ciò che pensa.
Se non fosse arrivata questa proposta di rinnovo sarei arrivato a fine contratto e avrei lasciato il calcio. Non ho mai cercato altre squadre, né ci sono state altre offerte: io gioco perché mi piace farlo nel Barça, non lo farei da nessun’altra parte
L'Espanyol de Cordellà
E quando pensa, Piquè fa rumore come sugli argomenti politici che lo hanno visto protagonista suo malgrado dopo la richiesta di indipendenza della Catalogna. E anche all'interno della regione spagnola, Piquè è stato preso di mira per aver battezzato i cugini dell'Espanyol, "Espanyol de Cornellà" non di Barcellona.
Sul voto non aprlo ma ricordo solo una cosa. Prima delle elezioni avevo chiesto che il risultato fosse rispettato, e non è così: il risultato al momento non è stato rispettato. L'Espanyol? Sì catalani, certo ma di Cornellà: Giocano li, a Cornellà, è un’ovvietà. Comunque della cosa meglio non parlare: domenica prossima andiamo li a giocare poi vengo in zona mista e vi regalo un paio di titoli”.