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Barcellona, Piqué è il re delle multe: sanzioni per 6000 euro

Il difensore è il più sanzionato per i ritardi agli allenamenti e alle partite. Da evidenziare la grande professionalità di Iniesta, Messi e degli altri senatori catalani.
A cura di Marco Beltrami
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Un record tutt’altro che invidiabile per Gerard Piqué. Il difensore è il calciatore che paga il maggior numero di multe nel Barcellona. Il club catalano infatti adotta la pratica comune di sanzionare i propri calciatori nel caso in cui questi non rispettino le regole interne relative al codice imposto da mister Luis Enrique. In particolare sono oggetto di multe i ritardi dei giocatori: quando una delle stelle dei campioni di Spagna e d’Europa arriva tardi ad un allenamento viene punito con 200 euro di multa, mentre in caso di mancato rispetto dell’orario, in occasione degli spostamenti della formazione prima di una partita, la multa è di 400 euro. Sanzioni che vengono raddoppiate in caso di recidività degli atleti. Inizialmente il tesoretto incassato da questi provvedimenti disciplinari veniva destinato ad attività di gruppo, mentre dal 2010 l’ex allenatore Guardiola ha deciso di destinare i proventi delle multe ad una ONG con un fine dunque benefico.

A riportare il tutto ci ha pensato il quotidiano spagnolo Sport grazie all’intervista al delegato del Barcellona Carles Naval. Il leader di questa classifica, con il maggior numero di provvedimenti disciplinari incassati, è proprio il difensore Piqué che ha accumulato finora multe per 6000 euro precedendo dunque Neymar fermo a 1200 euro, 200 in più del connazionale Adriano. Quarto in questa speciale classifica Arda Turan con 600 euro di sanzioni. Da evidenziare anche la maggiore professionalità di calciatori come Iniesta, Messi, Busquets, Mascherano, Dani Alves e Suarez che non compaiono in questa lista. Forse anche per questo negli anni scorsi Zlatan Ibrahimovic, in merito alla sua esperienza in Catalonga,  aveva definito Messi, Iniesta e anche Xavi come degli “scolaretti” dimostrando di andare molto d’accordo con Piqué. Uno spogliatoio che secondo Ibrahimovic era “troppo tranquillo” e in cui lui non riusciva ad essere “se stesso”.

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