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Barcellona-Milan 2-2: la macchina blaugrana fermata dalla praticità rossonera

Il Milan di Allegri non ha sfoderato una prestazione spettacolare, ma è stato umile e capace di far giocare male anche la squadra più forte del mondo che, pur facendo tanto possesso palla, ha creato meno occasioni del solito.
A cura di Mattia Sparagna
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Barcellona - Milan

Il Girone E, della Champions League 2012, comprende Milan e Barcellona due squadre che sembrano destinate a finire tra i primi due posti in classifica e quindi qualificarsi alla prossima fase: questo soprattutto per l'inconsistenza di Viktoria Pilzen e BATE Borisov che si giocheranno il terzo posto valido per l'Europa League.

LEZIONE DI TATTICA DI ALLEGRI – Massimiliano Allegri, tecnico dei rossoneri, aveva sicuramente pensato di impostare la partita in una determinata maniera. Sicuramente il suo pensiero non era quello di concedere al Barcellona occasioni per colpire in maniera letale: tutti chiusi e stretti, dando la possibilità di sfogo sulle fasce laterali, ma evitando assolutamente facili incursioni, nella zona centrale, ai funambolici campioni blaugrana. Forse non è un modo di intendere il calcio in maniera spettacolare, come può ed è bravo a fare Guardiola a Barcellona, ma probabilmente l'ex allenatore del Cagliari ha dato dimostrazione, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che il calcio è uno sport in cui non conta solo ed esclusivamente lo spettacolo.

TUTTO IN UN MINUTO – Si potrebbe dire che il Milan ha giocato in attacco soltanto un minuto: i primi 30 secondi e gli ultimi 30. Il gol flash arrivato nel primo minuto di gioco (al ventitreesimo secondo per la precisione) ha agevolato i piani di Allegri che si è trovato in vantaggio da subito, grazie alla giocata di Pato che, con un numero da Fenomeno (l'aggettivo è

Barcellona - Milan

volutamente scelto per richiamare alla memoria una giocata alla Ronaldo, casualmente ex attaccante di Barcellona e Milan) supera Victor Valdes. Da lì il monologo blaugrana è stato praticamente continuo, ma i più attenti avranno notato che non è stato il solito assalto degli uomini di Guardiola. Messi & Co. hanno trovato molta difficoltà a creare situazioni pericolose, basti pensare che la prima vera occasione è arrivata quasi alla mezz'ora del primo tempo su una punizione tirata magistralmente dal numero 10 argentino, che si è andata a stampare sul palo alla sinistra di Abbiati. I gol del Barcellona sono arrivati per una disattenzione di Zambrotta (che non ha fatto la diagonale difensiva) e per una punizione di David Villa calciata impeccabilmente. Al vantaggio dei catalani qualcuno poteva aspettarsi una facile vittoria da portare fino in fondo per il Barcellona, anche con un risultato più largo. Il Milan, invece, ha avuto il merito di non disunirsi ed è arrivato a pareggiare proprio nell'ultimo minuto di gara, grazie a Thiago Silva che è svettato imperiosamente su tutti gli avversari, inchiodando definitivamente il risultato di Barcellona-Milan sul 2 a 2.

BARCELLONA RIDIMENSIONATO? – Dopo una partita del genere la domanda potrebbe sorgere spontanea e la risposta ce la darà solo il campo. Sicuramente il giovane tecnico del Milan ha dato dimostrazione di come si possa fermare il Barcellona: certamente non andando in casa loro ad impostare e fare la gara, ma trovando il modo di chiudere ogni spazio e senza concedere facili giocate. Solo così si può affrontare la squadra più forte al mondo, solo così si può provare a tirare uno scherzo al Barcellona piglia tutto.

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