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Barcellona-Manchester United, finale Champions League 2011: i blaugrana nel mirino dell’antidoping

La formazione di Pep Guardiola riceve per la quarta volta in questa stagione la visita a sorpresa dei medici Uefa.
A cura di Redazione Sport
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Barcellona

Manca poco più di una settimana alla finale di Champions League, ma già iniziano le prime polemiche per l’incontro tra Barcellona e Manchester United. In casa blaugrana, infatti, si iniziano a registrare dei malumori della società nei confronti della Uefa, accusata di aver messo nel mirino della sezione antidoping la squadra allenata da Pep Guardiola. Nelle ultime ore, alcuni medici del governo del calcio europeo si sono presentati alla ‘Ciudad Deportiva’ di Sant Joan Despí, centro tecnico del Barcellona, per il quarto controllo antidoping a sorpresa di questa stagione.

I calciatori blaugrana hanno apprezzato poco questo nuovo controllo a sorpresa, in quanto il precedente è avvenuto il sei maggio scorso. In quell’occasione vennero sottoposti ai test dieci elementi della rosa di Guardiola: Victor Valdes, Puyol, Bojan, Villa, Iniesta, Abidal, Piquè, Jeffren, Keita, Adriano. Ieri, invece, è toccato a Maxwell, Thiago, Busquets, Pedro, Gabi Milito, Pinto, Afellay e nuovamente ad Abidal, Bojan e Iniesta.

Il presidente della società, Sandro Rosell, ha già espresso il proprio disappunto per i sospetti che sono stati creati intorno alla truppa blaugrana. In realtà, il Barcellona paga anche lo scandalo del ciclismo spagnolo legato al ‘caso Contador’, la cui positività al test antidoping era stata ignorata dalla federazione iberica per poi essere fermato durante il Tour de France del 2010. Inoltre il medico Eufemiano Fuentes, principale accusato nell'operazione ‘Galgo’ e già al centro dell'inchiesta ‘Puerto’ – quella che nel 2006 rivelò un traffico di sostanze proibite nel ciclismo – negli ultimi mesi ha affermato: "Se dicessi quello che so, addio al Mondiale e all’Europeo della Nazionale spagnola". Tuttavia Pep Guardiola non vuole imprevisti e ha bisogno di lavorare in un clima di perfetta serenità: la finalissima di Wembley è alle porte e non c’è un motivo valido né il tempo di pensare a queste tristi vicende extracalcistiche.

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