Barcellona, Luis Enrique allontana i gufi: “Siamo come il sughero”
Squadra che vince non si cambia e, soprattutto, crea antipatie e invidie in chi deve inseguire. Succede così in ogni angolo della terra, specialmente in Spagna dove la lotta tra il Barcellona ed il resto della Liga si è infiammata negli ultimi mesi, anche a causa di motivi extra calcistici. Dopo aver superato a fatica il Bayer Leverkusen in Champions League, i blaugrana ripartono alla caccia della capolista Villarreal ospitando al "Camp Nou" il Siviglia: fresco di sconfitta europea contro la Juventus di Massimiliano Allegri. Prima di presentare le insidie di questa partita, Luis Enrique ha però mandato un messaggio alla concorrenza: "Mi guardo intorno e vedo alcune persone che godono delle nostre difficoltà – ha dichiarato il tecnico asturiano – Tutti vorrebbero affondarci, ma la mia squadra è come il sughero e galleggerà qualunque cosa accada. Il nostro unico obiettivo è quello di fare felici i nostri tifosi".
Luis Enrique e i fischi – Dopo aver dato il suo verdetto in merito alla vittoria del prossimo Pallone d'Oro ("Lo vincerà Messi, non dovrebbero esserci dubbi"), l'ex allenatore della Roma ha commentato l'impegno contro l'undici di Unai Emery: "Vogliamo continuare a vincere, ma sarà una partita complicata, sia per l'avversario che per i nostri infortunati". Il problema del Barcellona, paradossalmente, arriva dai propri sostenitori. Complice l'assenza di molti giocatori, infatti, il Barcellona si è un po' spento suscitando (clamorosamente) i primi fischi alla squadra vincitrice di Champions League, Liga e Coppa del Re: "Dal terreno di gioco i fischi si sentono – ha concluso il tecnico – Abbiamo bisogno di più sostegno da parte dei tifosi. Contro il Bayer Leverkusen, avevamo bisogno del loro supporto sullo 0-1, non sul 2-1 per noi. Per quello che abbiamo fatto, meritiamo di più. Posso capire i fischi se la squadra non corre, ma i ragazzi hanno sembro dato il massimo. Ci sono giocatori che hanno bisogno di fiducia, non di fischi!".