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Barcellona, l’Alta Corte di Giustizia riapre il “caso Neymar”

Accolto il ricorso del fondo DIS: per i magistrati spagnoli ci sarebbero “evidenze di reati di corruzione e truffa” ed una “alterazione del libero mercato dei calciatori”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il "caso Neymar" si riapre: l'ordine è arrivato dall'Alta Corte di Giustizia Spagnola (l'Audiencia Nacional), che ha imposto di riaprire il caso che vede coinvolti il Barcellona e la famiglia dell'attaccante brasiliano. In estate si era giunti ad un accordo tra fisco e club, con i catalani che si erano impegnati a pagare 5,5 milioni di euro di sanzione, con il giudice José de la Mata che così aveva sancito l'archiviazione del caso. Ma non è bastato, perché adesso la vicenda verrà riaperta ed, inevitabilmente, vedrà nuovamente sul banco degli imputati Barcellona e famiglia Neymar. A chiedere la riapertura del caso è stato nuovamente il fondo DIS, che aveva presentato ricorso. E secondo i magistrati spagnoli ci sarebbero "evidenze di reati di corruzione e truffa" ed una "alterazione del libero mercato dei calciatori". Tutti capi d'accusa dai quali si dovranno difendere club ed entourage del calciatore.

La ricostruzione della vicenda

Tutto nacque quando lo stesso fondo DIS denunciò il trasferimento di Neymar dal Santos al Barcellona per la cifra di 57,1 milioni di euro. La cifra era così ripartita: 40 milioni all'impresa N&N, di proprietà del padre di Neymar, e 17,1 milioni di euro per il cartellino, di proprietà di Santos (55%), fondo DIS (40%) e fondo TEISA (5%). Il fondo DIS accusò però di aver ricevuto una cifra inferiore alle aspettative: a suo avviso, infatti, aveva diritto al 40% della cifra complessiva (57,1 milioni) e non del solo prezzo del cartellino (17,1).

Da lì, è stato tutto un vortice ininterrotto di indagini e sospetti. Secondo l'accusa, i blaugrana avevano nascosto il reale costo d'ingaggio, d'accordo con il Santos, per non pagare al fondo DIS la cifra di loro pertinenza e non pagando le tasse dovute per l'acquisto. Trattativa che sarebbe costata in realtà, stando alle ricostruzioni riportate dalla stampa spagnola tra cui El Mundo, ben 95,1 milioni di euro: oltre quaranta milioni più. Un aumento che sarebbe stato così diviso: all'impresa N&N sarebbero andati 61,1 milioni di euro (21,1 milioni in più), tra bonus firma (10 milioni), commissioni per il padre (8,5 milioni) e commissioni per la firma (2,6 milioni), mentre il cartellino sarebbe costato 34 milioni (il doppio), tra i 9 milioni per due amichevoli con il Santos e 7,9 milioni per il diritto di opzione su tre calciatori del club brasiliano.

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