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Barcellona, il presidente Bartomeu: “La Juventus è il modello giusto per la serie A”

Il presidente azulgrana indica nel club bianconero il punto di riferimento che il calcio italiano deve prendere per poter risalire la china, tra successi sportivi, fatturato in crescita e stadio di proprietà.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Barcellona arriva da una stagione a dir poco deludente e anche la prematura uscita della Spagna ai Mondiali 2014 non ha facilitato l'autostima dei tanti nazionali in rosa. Nemmeno se si guarda poco più in là con i vari Mascherano e Messi, usciti con le ossa rotte dalla finale contro la Germania e una autostima da ricostruire pezzo per pezzo. Se poi si aggiunge l'acquisto di Luis Suarez, da recuperare dopo l'avvilente morso a Chiellini e un Neymar che ha rischiato la paralisi, il tutto si ingarbuglia inesorabilmente. Con la ciliegina finale di un nuovo progetto tecnico in mano a Luis Enrique il tecnico che dovrà dare la svolta.  A vederla così, ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli ma il numero uno azulgrana, il presidente Bartomeu non sembra essere della stessa opinione convinto della forza della sua nuova creatura e con le idee chiare su quale strada seguire. Elargendo consigli anche ad altri campionati e club, come in Italia dove ha indicato nella Juventus l'esempio da seguire per portare fuori dal guado il nostro calcio nel minor tempo possibile.

Pensieri e parole azulgrana

"Se hai un prodotto interessante da vendere, riempi gli stadi, incassi e quindi puoi investire". Uno slogan che potrebbe essere anche il claim di una campagna abbonamenti per la stagione 2014-2015. E invece è il semplice ma diretto pensiero di Bartomeu che poi  sottolinea come l'analisi del prodotto sia quella vincente e non altri fattori, millantati da altre parti fuori dalla Spagna: "Anche noi paghiamo fior di tasse, la fiscalità in Europa dovrebbe essere uguale per tutti. Oggi, però con Luis Enrique non è finito il ciclo, si è evoluto. Cambiano gli uomini, ma restano i punti fermi che garantiscono continuità, come Messi, che nonostante la sconfitta in finale resta il più forte e Luis Enrique, che incarna il nostro concetto di calcio. Arriverà anche Suarez che ha chiesto scusa per il brutto gesto e cercheremo di aiutarlo a recuperare l'immagine accettando qualsiasi decisione prenderà la giustizia sportiva".

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