Barcellona e Manchester United in finale di Champions League: parata di stelle il 28 maggio a Wembley
La storia si ripeterà a distanza di due anni e un giorno. Barcellona-Manchester United sarà nuovamente la finale di Champions League, dopo la sfida di Roma che vide i blaugrana trionfare imponendosi sui Red Devils per 2-0. E, il 28 maggio 2011 come allora, la cornice sarà fantastica: lo stadio Wembley di Londra torna infatti a ospitare la finalissima della maggiore competizione europea a distanza di 19 anni.
Fu proprio il Barcellona a vincere nel 1992 nell'ultima finale ospitata nel "Tempio del calcio" inglese. La prima edizione della Champions League, infatti, vide affermarsi Hristo Stoitchkov e compagni contro una squadra italiana che oggi, assurdo a dirlo, sta lottando con le unghie per rimanere in Serie A. Quella Sampdoria di Vujadin Boskov che uscì sconfitta per 1-0 dopo i tempi supplementari, quando una punizione di Ronald Koeman si andò a infilare in rete superando inesorabilmente Gianluca Pagliuca.
Insomma, i trascorsi contro il Manchester e a Londra fanno ben sperare il Barcellona. Una speranza dettata anche da un'ulteriore constatazione. Il match di due anni fa vide scontrarsi le due squadre super-favorite della vigilia: Lionel Messi da una parte, Cristiano Ronaldo dall'altra. I bookmakers davano addirittura leggermente favorito il Manchester, che invece fu punito dalle reti di Samuel Eto'o e della Pulce.
A distanza di due anni la vigilia sarà ben diversa. L'indiscussa favorita è il Barcellona, nonostante la doppia vittoria dei Red Devils in semifinale contro lo Schalke.
Sir Alex Ferguson non dispera però, almeno lato Champions. Se, infatti, in campionato la leadership nelle ultimissime giornate è messa in discussione da una possibile (e clamorosa) rimonta del Chelsea di Carletto Ancelotti, nella competizione europea i Red Devils hanno convinto appieno. In particolare in semifinale. Il 4-1 di ieri ai danni dello Schalke (con un ampio turn over da parte di Ferguson) non permette di assegnare alla squadra inglese un ruolo da outsider. Il Barcellona si presenterà con i favori del pronostico, ma guai a sottovalutare Rooney & company.
Certo, i blaugrana hanno in rosa campioni del calibro di Messi, Iniesta e Xavi e un tasso tecnico superiore. Ma il Manchester dal canto suo è una squadra di enorme esperienza in ambito europeo. Un mix di giovani e Vecchia Guardia, quest'ultima capitanata dal sempre-verde Ryan Giggs (37 anni), per il quale auspichiamo, in caso di trionfo dei Red Devils, un meritato premio: il Pallone d'Oro 2011, a suggello di una carriera costellata di vittorie con il suo club. E che con ogni probabilità avrebbe regalato a Giggs vittorie anche con la nazionale se l'esterno non avesse giurato fedeltà al Galles (fino ai 18 anni il centrocampista aveva nazionalità inglese). Insomma, un campione fuori e dentro dal campo.
In questo senz'altro simile a Lionel Messi, che arriva alla finale di Wembley in uno dei momenti più alti della sua carriera. A 23 anni fioccano i paragoni con Maradona per la Pulce, e quella doppietta della semifinale d'andata sembra avergli regalato in maniera definitiva un posto nell'Olimpo del calcio, accanto a campioni come Pelè e Cruyff. Senza dimenticare che a 23 anni Maradona non aveva vinto ancora nè i due Scudetti col Napoli, nè il memorabile Mondiale con l'Argentina.
Insomma, la finalissima di Wembley aggiungerà un altro tassello a quella che sta diventando la diatriba del momento. Quel confronto Maradona/Messi che, se la Pulce dovesse vincere un'altra Champions, sembra essere destinato a rimanere tormentone ancora per tanto, tanto tempo.
Ad un'analisi finale, sono vari gli spunti che donano alla seconda finale Barcellona-Manchester United un fascino indiscusso. Entrambe le squadre hanno 3 vittorie nella maggiore competizione europea all'attivo, e quel che è certo è che una delle due raggiungerà l'Ajax in questa speciale classifica (che vede il Real Madrid primo con 9 allori europei, seguito dal Milan con 7 e dal Liverpool con 5).
L'appuntamento è per sabato 28 maggio: alla parata di stelle sull'erba di Wembley mancano 23 giorni. che si preannunciano interminabili.