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Barcellona, Bartomeu e Rosell rischiano il carcere per la frode fiscale nell’affare Neymar

L’attuale presidente blaugrana ed il vecchio numero uno del club, accusati di reati fiscali, potrebbero essere sanzionati con pene detentive e reclusione che vanno dai due anni ai sette anni. Per la società catalana, chiesta inoltre una pesante sanzione di oltre 30 milioni di euro.
A cura di Alberto Pucci
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A rovinare il clima idilliaco che si respira nella capitale catalana, dopo la conquista della vetta del campionato, sono arrivate le richieste di pena dell'altra parte in causa nel processo relativo all'acquisto di Neymar, nel giugno del 2013. La trattativa che portò l'ex stella del Santos al Barcellona, secondo il giudice istruttore, sarebbe stata condotta in modo illegale dalla società blaugrana che avrebbe dichiarato una cifra d'acquisto più bassa rispetto alla reale (57 milioni, anziché 83), non versando le imposte per la differenza ed evadendo il fisco spagnolo. Una storia che è finita davanti ai giudici e che ora rischia di colpire i due principali responsabili: l'attuale presidente Josep Maria Bartomeu ed il numero uno di allora, Sandro Rosell. L'avvocato dello stato, come hanno riportato i media spagnoli, per Bartomeu avrebbe chiesto una pena detentiva di due anni e tre mesi. Per il secondo, invece, sono stati chiesti 6 anni e 9 mesi da scontare in carcere. Se le accuse verranno confermate, inoltre, la società potrebbe venir inoltre colpita con una forte multa che dovrebbe aggirarsi intorno ai 33 milioni di euro.

Le motivazioni del Giudice – L'acquisto del brasiliano è stato il più chiacchierato degli ultimi mesi. L'inchiesta aperta dalla magistratura negli scorsi mesi sarebbe, dunque, arrivata ad una conclusione e a confermare la frode fiscale di Rosell e Bartomeu. Nella sentenza del Giudice, si legge che Rosell "era ben a conoscenza della situazione a partire dal 2011, essendo vice presidente. Inoltre sin dall'inizio ha agito con malizia per nascondere ai soci del club la vera dimensione dei costi e per eludere il pagamento delle imposte". L'attuale numero uno Bartomeu, invece, starebbe "perpetuando questa simulazione contrattuale per continuare ad eludere il pagamento delle imposte". Una bufera che arriva nel momento più delicato dell'attaccante verdeoro, che sarebbe ai ferri corti con alcuni componenti della squadra e con l'allenatore Luis Enrique: colpevole di aver richiamato troppo spesso in panchina il talento della "Selecao".

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