Barbara Berlusconi lavora alla ricostruzione e al Milan del prossimo anno
Qualcuno l'aveva definita la "Fatal Verona 2.0", altri avevano preferito evitare di accostare quel Milan (che in campo aveva un "certo" Gianni Rivera) a quello attuale che, di campioni lontanamente avvicinabili al grande "Golden Boy", ne ha (forse) 2 o 3. Il "fil rouge" che accomuna, comunque, le due squadre e che accompagna quasi sempre il Diavolo nella città di Giulietta e Romeo, è questa sensazione d'impotenza (mista a paura) che colpisce gambe e cervello dei giocatori milanisti ogni qualvolta entrano al "Bentegodi". L'anno "horribilis" del Milan di Allegri è cominciato a Verona (3-1 contro Toni e compagni) ed è virtualmente finito sempre a Verona, nello squallido pareggio contro il Chievo. Con il campionato ormai andato (si proverà a lottare per l'Europa League), un allenatore in confusione, una dirigenza sfiduciata ed una squadra con lacune pazzesche, Barbara Berlusconi ha ricevuto il mandato, nell'incontro di sabato con il padre e Adriano Galliani, per ricostruire da cima a fondo il povero Diavolo.
"Lady B" e la nuova dirigenza – Il restyling dovrebbe partire dalla testa, cioè dagli uomini che avranno il compito di ristrutturare l'azienda Milan. Adriano Galliani, dopo le sue dichiarazioni post summit di Arcore, sembra destinato a lasciare la società. Nel prossimo consiglio d'amministrazione (aprile 2014), probabilmente non gli verrà rinnovato il mandato. Troppe le divergenze con Barbara Berlusconi, pochissimi i punti di contatto con chi dovrà risistemare il settore tecnico della squadra, rinforzare l'immagine del Diavolo nel mondo e cambiare radicalmente la rosa della prossima stagione. I nomi sull'agenda della figlia del presidente sono quelli di Paolo Maldini e Michele Uva. All'ex capitano milanista verrebbe affidata la gestione dell'area tecnica, mentre all'attuale dirigente di Coni Servizi la responsabilità finanziaria del club. Oltre a loro piacciono, per diversi motivi, Demetrio Albertini, Manuel Rui Costa, Olivier Bierhoff, Daniele Pradè, Fabio Paratici e Claudio Fenucci (ad della Roma). Oltre a Galliani, dovrebbero lasciare il Milan anche Ariedo Braida (in scadenza di contratto a giugno) e Umberto Gandini, direttore dell'organizzazione sportiva rossonera.
Allegri ai titoli di coda – Pare inevitabile anche l'addio al tecnico livornese. Allegri potrebbe essere esonerato già oggi, oppure resistere fino alla fine della stagione. Molto dipenderà dalle decisioni odierne del presidente. Al posto di "Acciughino" potrebbe arrivare subito Pippo Inzaghi e, successivamente, Clarence Seedorf già bloccato da Berlusconi padre con un precontratto controfirmato dall'olandese. Anche in questo caso, non mancano nomi alternativi. Il primo è quello di Devis Mangia (milanese, milanista e sponsorizzato da Arrigo Sacchi) e l'altro è quello di Cesare Prandelli: vero sogno della società rossonera e di tutta la tifoseria.
Balotelli e gli altri – Il terremoto toccherà poi anche la stessa rosa di giocatori. Già a gennaio, alla riapertura del mercato, dovremmo avere un "feedback" più preciso sulle strategie rossonere. Molti giocatori saluteranno Milanello, tra questi: Constant, Emanuelson, Muntari, Niang e Robinho. Una drastica ricostruzione che potrebbe toccare anche alcuni protagonisti "storici" come Abbiati ed Abate e altri che, al momento, potrebbero venir considerati intoccabili. Il caso di Mario Balotelli è il più eclatante. Piace a Galliani, decisamente meno alla proprietà e a parte della squadra, stanca delle sue continue bizze. La parentesi invernale del calciomercato sarà importante per capire quale potrà essere la destinazione dell'attaccante e del suo amico/collega Stephan El Shaarawy. Difficile che il Milan si privi di entrambi e, dalle scelte che verranno fatte proprio a gennaio, si potrà capire quale sarà la nuova strategia milanista per il Milan che verrà.