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Balotelli rock, Gallagher lo vuole nella band con Zidane, Best e Vieira

L’ex popstar degli Oasis si diverte a comporre la band dei calciatori: “Perché Mario alla batteria? E’ un po’ matto ma una rockstar”.
A cura di Maurizio De Santis
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Zidane alla chitarra, Vieira al basso. Best (pace all'anima sua) cantante, frontman e fa nulla che è dello United. Un dio del pallone non si discute, si ama. Anche se addosso ha portato la maglia dei red devils. Alla batteria? Balotelli. Noel Gallagher, ex leader degli Oasis, compone così la sua band ideale. Ai microfoni della BBC le canta e le suona alla sua maniera anche quando parla di calcio. Nel prossimo week end la Premier serve a ora di pranzo il big match che vale una fetta di campionato e di Champions League: da un lato il Manchester City, di cui la popstar inglese è tifoso (lo è anche suo fratello Liam), dall'altro il Liverpool nel quale gioca proprio Super Mario. Perché la scelta è caduta proprio su di loro? "Per far parte della mia band devi avere carisma", dice Noel.

E Zizou, le chat noir (come parte della critica francese lo ha ribattezzato), di carisma ne ha da vendere. "Era un vero genio. L'ho visto nella finale del Mondiale 2006, quando calciò un rigore tirando un pallonetto… serve coraggio per farlo alla sua maniera. Oltretutto so che fumava 20 sigarette al giorno, un tipo da rock and roll". Un francese alla chitarra e un altro al basso. "Sono convinto che Patrick avrebbe il ritmo giusto". Meglio lui, più allegro, che Roy Keane. "Un musone, con lui non potrei dividere nemmeno un posto sul bus". Balotelli? "Lo amavo e lo amo ancora. Ogni tanto penso che mi piacerebbe riaverlo al City anche se non ha mai dato la sensazione di poter cambiare una partita. E poi è una rockstar… un po' matto, abbastanza da suonare la batteria".

Infine c'è lui, simply The Best… anche se era dei red devils. "Bello e dannato, perfetto. E' stato il primo calciatore ad essere una star. Odiarlo? No, anche se è stato un'icona dello United come Cantona. Forte e psichedelico, Eric. Un mito, anche se speravo che si spaccasse una gamba quando giocava contro il City". The show must go on tra palco, realtà e un campo di calcio.

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