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Balotelli: “Non ce l’ho col Verona o la Curva ma con quei coglioni che hanno fatto i cori”

Nella puntata de Le Iene Mario Balotelli traccia i contorni della vicenda di cui è stato protagonista in questi giorni per i cori razzisti subiti a Verona. “Ho accusato quei coglioni e basta. Ma non erano due o tre, perché se li ho sentiti dal campo. Sono italiano, mi sento italiano e voglio la Nazionale”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Ho accusato quei coglioni che hanno fatto i cori ma non ce l'ho col Verona né con la Curva". Dopo il botta e risposta social con Luca Castellini, il capo ultrà neofascista della tifoseria scaligera bandito dallo stadio fino al 2030, Mario Balotelli mette la sordina alle polemiche di questi giorni. Non ha cambiato idea sul gesto fatto allo stadio, quando calciò la palla verso il settore di pubblico che lo insultava con cori razzisti e ululati, ma nella puntata de Le Iene traccia i contorni della vicenda.

Da domenica pomeriggio a oggi sono passati pochi giorni, intensi e sfociati anche nelle sanzioni del giudice sportivo (un turno a porte chiuse di un settore dell'impianto gialloblù) e nell'azione della Procura della Repubblica di Verona che ha aperto un'inchiesta nei confronti del leader dei sostenitori dell'Hellas. Come si sente l'attaccante del Brescia? È lui stesso a dirlo nell'intervista, avvolgendo il nastro e tornando con la sequenza videoclip al momento in cui, preso di mira dal pubblico, perde la pazienza e minaccia di abbandonare il campo.

Come sto? Mi sento bene. Non ho accusato il Verona né la Curva. Ho accusato pochi scemi che l'hanno fatto e li ho sentiti e per questo mi sono arrabbiato – ha ammesso Balotelli -. Ho accusato quei coglioni e basta. Ma non erano due o tre, perché se li ho sentiti dal campo, e li ho sentiti, ci sono. Dico anche la verità, lo stadio e i tifosi del Verona sono stati anche simpatici con i loro sfotto' e ci sta anche, ma anche se vuoi distrarre un giocatore, lo puoi distrarre in mille modi ma non così, così non va bene, così non ci siamo.

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Con certe cose ha imparato a convivere ma non per questo deve accettarle. A Luca Castellini, il capo ultrà finito sotto indagine, ha replicato per le rime: "Non sarà mai del tutto italiano", aveva detto in radio all'attaccante. "Ignoranti, quando segnavo in Nazionale andava bene?", la risposta piccata a mezzo sociale del calciatore. Gli sviluppi della vicenda sono noti. Balotelli, sorpreso al distributore di benzina a fare rifornimento, chiarisce ulteriormente il proprio pensiero.

Non dico che io sono diverso da altri giocatori ai quali hanno fatto gli stessi cori e gli stessi ululati – ha aggiunto Balotelli -. Che poi ripeto sono sempre pochi gli scemi, però ci sono. Il problema è che io sono italiano, io dovrei tornare in Nazionale, e i pochi che l'hanno fatto sono delle testa di cazzo… a sfondo razzista non ci sta, ma non c'è mai stato e non ci starà mai.

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