Balotelli: “Ibra un leone, io ho bisogno di fiducia. E adesso sogno il Pallone d’oro”
‘Superbe Mario'. Il titolo del quotidiano sportivo francese, L'Equipe, che campeggia sulla foto a braccia allargate di Balotelli è l'epigrafe del debutto in Ligue 1 dell'ex milanista. Due gol (di cui uno su rigore) tolgono un po' di ruggine agli ingranaggi imballati del calciatore che non era così felice da tempo. Nemmeno lui ricorda da quando considerati gli ultimi anni trascorsi a correre dietro all'ombra di se stesso e di quell'attaccante che all'Europeo trascinò l'Italia verso la finale con la Spagna appendendo all'incrocio dei pali le ambizioni della Germania.

Due gol per lasciarsi alle spalle le critiche spietate, le battute al vetriolo, i dubbi sulle potenzialità del giocatore e le perplessità sull'uomo che ovunque è andato ha fatto parlare di sé più per le ‘prodezze' extra-calcistiche che per le qualità espresse sul rettangolo verde. Sarà lui il nuovo Ibrahimovic del campionato transalpino? I giornali francesi sono pronti a incoronarlo re dei marcatori ma è presto. E lo sa bene anche Balotelli che, entusiasmo a parte, tiene i piedi per terra. Gli serviranno una ventina di gol almeno per riguadagnare fiducia e conquistare anche la maglia della Nazionale.
Regalatemi un sorriso – ha ammesso Balotelli nelle interviste del post partita – ma preferisco evitare paragoni con Ibrahimovic. Zlatan è fortissimo, ovunque va conserva l'atteggiamento di un leone. Io, invece, ho bisogno di sentirmi apprezzato.
Un piccolo traguardo l'ha già raggiunto, come indicato dalle statistiche della Opta. Marco Di Vai era stato l'ultimo giocatore italiano autore di una doppietta in una partita del massimo campionato francese. Accadeva nel 2006, dieci anni, quando Mario era ancora un ragazzo che cercava (e cerca ancora) la propria strada nel mondo del calcio.
Nessun rimpianto per il passato. Balotelli nulla rinnega e nemmeno cerca attenuanti per giustificare i propri fallimenti. Ha toccato il fondo e adesso prova a recuperare il terreno perso.
Il Liverpool è stata la peggior scelta della mia carriera – ha aggiunto – ma non per i tifosi, che con me sono sempre stati fantastici. Anche con alcuni compagni di squadra avevo un buon rapporto ma sia il club sia gli allenatori, come Rodgers e Klopp, non mi hanno impressionato né per i metodi di lavoro né a livello umano. Così come non sarei dovuto tornare al Milan. E' stato un errore, mi sono trovato malissimo.
Ultima opportunità della carriera. Nessuno più sarà disposto a fargli sconti. Nessuno lo attenderà più come accaduto finora. Nizza rappresenta l'ennesima chance che la sorte ha concesso a Balotelli per cullare qualche ambizione.
Ho capito che non ho più 18 anni e ora voglio lavorare duramente per essere felice nel calcio. Pallone d'oro? Sì, ci penso ancora ma adesso devo solo pensare ad allenarmi.