Balotelli fa le scelte di mercato: “Juve o Napoli, mi piacciono”
Il suo agente lo offre alla Roma, Di Francesco gli strizza l'occhio ("sì, lo allenerei volentieri", ha ammesso nell'immediata vigilia della gara col Napoli), lui continua a segnare e a sognare il ritorno in Italia. E per Italia s'intende non solo la Serie A ma anche la Nazionale che lasciò nell'estate del 2014 dopo il flop degli Azzurri al Mondiale in Brasile. Partì bene, si perse nel naufragio della sconfitta subita contro l'Uruguay che determinò eliminazione e dimissioni a cascata (dal ct Prandelli fino al numero uno della Figc, Abete). Da allora si sono perse le tracce, complici scelte differenti di Conte e poi Ventura: super Mario è stato sempre a un passo dall'indossare di nuovo quella casacca ma non è mai riuscito a convincere del tutto i suoi interlocutori a dargli fiducia.
La rinascita a Nizza
A Nizza è rinato e sta vivendo la sua migliore stagione della carriera: 13 reti in 19 gare di campionato, 21 centri nel complesso (conteggiando anche le prodezze nelle coppe nazionali ed europee), un totale di oltre 2200 minuti giocati. Lì, in quell'angolo di Ligue 1, ha ritrovato sé stesso, la serenità necessaria per togliere un po' di ruggine dal talento, riprendere a fare ciò che più è confacente a un calciatore delle sue caratteristiche: segnare. Del resto, per struttura fisica e qualità tecniche è una delle poche prime punte sulle quali il prossimo ct della Nazionale può contare. C'è Belotti, certo… ma un Balotelli in grande forma (e con la testa a posto) è un asso nella manica.
Ennesima occasione per la carriera in Italia (forse)
A 27 anni, ormai nel pieno della sua maturità, l'ex milanista sa di non avere più molte opportunità per dare un senso alla propria carriera e nell'intervista alla Domenica Sportiva (in onda domenica sera su Rai2 alle 23) parla anche del proprio futuro.
Se ne sta occupando il mio procuratore, Raiola – ha ammesso Balotelli -. Io so soltanto che sono maturato e sono pronto a rientrare in Italia. Al Milan? Penso che sia molto difficile, sarebbe la terza volta. Juve e Napoli, però, sono squadre che mi sono molto simpatiche.
Capitolo Nazionale ancora aperto
La speranza e l'ambizione di tornare non sono mai sopite. Con Ventura sembrava essere giunto il momento giusto poi però le buone intenzioni tali sono rimaste. L'ex rossonero spiega cosa è successo.
Ventura l'anno scorso è venuto a Nizza – ha aggiunto Mario – prima della gara contro il Psg. Abbiamo parlato a lungo ma ho capito subito che non mi avrebbe mai convocato. E io invece la convocazione la meritavo. Ora però lui in panchina non c'è più, e io sono pronto a tornare in azzurro.