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Mario Balotelli fuori forma, fuori da tutto: perché Mancini l’ha schierato con la Polonia?

Fuori peso, fuori forma, non rientra, non aiuta, non detta il passaggio e Mancini s’infuria. La prestazione di Mario Balotelli contro la Polonia è stata sottotono: 10 palloni toccati in 45′, nessuno ha fatto peggio di lui apparso visibilmente fuori condizione. Perché il ct l’ha fatto giocare lasciando in panchina Belotti e Immobile che fisicamente stanno meglio di lui?
A cura di Maurizio De Santis
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Non rientra, non aiuta, non detta il passaggio. E Roberto Mancini sbraita perché Mario Balotelli se ne sta per tutto il primo tempo della gara contro la Polonia a passeggiare nella metà campo avversaria. La domanda sorge spontanea: possibile che il commissario tecnico non si sia accorto durante gli allenamenti a Coverciano che, buona volontà a parte, l'attaccante del Nizza è rientrato in Italia visibilmente fuori forma e poco brillante? Perché ha scelto di schierare come titolare un calciatore che – a livello fisico – non sta meglio di Andrea Belotti e Ciro Immobile tenuti a scaldare la panchina?

"E' dimagrito otto, nove grammi…". E' stata la battuta che il ct ha fatto in conferenza stampa quando gli hanno chiesto del peso e delle condizioni del calciatore. ‘Mancio' ha sorriso e ne ha strappato altrettanti ai suoi interlocutori ma nella sfida con i polacchi quel che ha visto gli ha disegnato una smorfia di disappunto sul viso. S'è aggiustato il ciuffo e teso il braccio nell'aria a mo' di fendente per rimbrottare il solito Mario indolente e caraccolante lì davanti che non copre, non aiuta la squadra, non dà profondità alla manovra e nemmeno fa da sponda.

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Solo 10 palloni giocati nel primo tempo. Del resto, le cifre sono impietose, come sottolineato dalle statistiche della Opta: nel corso della prima frazione ha toccato una decina di palloni, nessun giocatore dell'Italia ha fatto peggio di lui nei primi 45 minuti.

Tutta colpa di Mario che è poco super? No, anzitutto perché la scelta di andare in campo l'ha fatta Roberto Mancini. E non è l'unica che ha toppato a giudicare da quanto visto nel primo tempo: Bernardeschi, Pellegrini, Gagliardini e Jorginho (colpa sua la palla persa che ha spalancato la strada al vantaggio della Polonia) sono stati protagonisti in negativo mentre Chiesa quando è entrato ha cambiato l'inerzia della gara. Quattro elementi che, assieme a Balotelli, fanno metà squadra. Ma questo passa il convento, compreso le scelte di un commissario tecnico che ha chiesto coraggio ai club lamentando l'assenza dei giovani in prima squadra e poi ha lasciato il golden boy Viola – uno dei talenti del calcio italiano – fuori.

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