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Azerbaijan, Huseynov e altre 6 persone arrestate per la morte di Rasim Alyev

Rasim Alyev è morto per le violenti percosse ricevute a causa di critiche scritte su Facebook e rivolte a Huseynov, calciatore del Gabala e della nazionale azera. Le indagini delle polizia locale hanno portato all’arresto di 6 persone e del giocatore con l’accusa di “favoreggiamento, complicità e false dichiarazioni”.
A cura di Maurizio De Santis
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Rasim Alyev, giornalista dell'Azerbaijan, aveva osato criticare su Facebook Javid Huseynov, calciatore del Gabala e della nazionale azera, dopo una partita di Europa League valida per la fase preliminare. Commenti che gli sono stati fatali fino a essere picchiato a morte da un gruppetto di sconosciuti (6 persone, come risulterà poi dalle indagini) che lo hanno attirato in una trappola e poi fatto giustizia alla loro maniera. Per quella barbara quanto ferale aggressione, oltre ai membri della spedizione punitiva, è stato arrestato anche il giocatore che era stato oggetto delle obiezioni del reporter ucciso. Il decesso è avvenuto domenica scorsa: la violenza dei colpi subiti aveva causato lesioni interne gravissime, tali da non lasciare scampo al cronista. In un comunicato diffuso sulla vicenda la polizia locale ha però voluto precisare che il capo d'imputazione nei confronti Javid Huseynov è di "favoreggiamento, complicità e false dichiarazioni".

Cosa aveva provocato le critiche ritenute così insopportabili? Dopo aver segnato il gol del successo del Gabala nella sfida contro i ciprioti dell'Apollon Limassol, al termine del match Huseynov aveva sventolato una bandiera della Turchia. Azione intollerabile, divenuta pietra dello scandalo e al tempo stesso un gesto considerato provocatorio e offensivo da parte dei ciprioti per ragioni di carattere storico e antiche rivalità. Quell'episodio venne censurato da Alyev così: "Huseynov non sa come comportarsi, è immorale e maleducato". Quanto basta perché nei suoi confronti scattasse, immediata, la punizione. Quelle parole meritavano una censura altrettanto esemplare… e così, secondo le ricostruzioni fatte dagli agenti, sabato scorso il giornalista era stato avvicinato da un presunto cugino di Huseynov che s'era posto come mediatore per ricomporre la vicenda. Niente che potesse essere risolto discutendo, il reporter – ormai bloccato dagli aggressori – venne picchiato e ridotto in fin di vita prima di spirare il giorno dopo.

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