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Avvisi di garanzia per Gianello e Giusti, Napoli a rischio deferimento

Un avviso di conclusione indagini preliminari è stato notificato agli ex calciatori Matteo Gianello e Silvio Giusti nell’ ambito dell’ inchiesta condotta dalla Procura di Napoli.
A cura di Marco Beltrami
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Gianello indagato calcioscommese

Il cerchio dello scandalo del calcioscommesse continua ad allargarsi. Dopo gli arresti di Mauri, Milanetto nell’ambito dei nuovi sviluppi dell’inchiesta Last Bet della procura di Cremona, importanti novità arrivano anche da quella di Napoli. Un avviso di conclusione indagini preliminari è stato notificato agli ex calciatori Matteo Gianello e Silvio Giusti, con i pm partenopei che proseguono l'inchiesta anche su altri indagati per associazione per delinquere e frode sportiva ed hanno intanto trasmesso gli atti alla Figc.

Le accuse per Gianello e Giusti – L'inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo e dai pm Antonello Ardituro, Stefano Capuano, Danilo De Simone e Vincenzo Ranieri. L’ex portiere del Napoli Matteo Gianello e Silvio Giusti, ex calciatore e compagno di squadra di Gianello ai tempi del Chievo Verona, sono accusati "di aver compiuto atti diretti ad alterare il risultato dell'incontro di calcio Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010". Dalle indagini – sottolinea la Procura – è emerso che Gianello, su richiesta di Giusti e di altre persone, prese contatto con alcuni compagni di squadra, ovvero i difensori Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, promettendo loro una somma di denaro, quantificata in alcune decine di migliaia di euro a persona, qualora avessero contribuito ad agevolare la vittoria della Sampdoria. Sia Cannavaro che Grava, interrogati come persone informate dei fatti, hanno negato di aver ricevuto la proposta illecita.

Ricordiamo cosa disse Gianello agli inquirenti – Gianello, già indagato dalla procura di Napoli, fece luce all’epoca su alcune partite sospette. In particolare suscitarono molto scalpore le rivelazioni di Gianello a proposito della sfida tra Sampdoria e Napoli del maggio 2010, ultimo turno di campionato.

“Ricordo che Giusti – disse Gianello – mi prospettò la possibilità di ricompensare i compagni che avessero aderito alla richiesta di rendere maggiormente sicuro il risultato della partita a favore della Sampdoria con somme di denaro”.

In quell’occasione l’estremo difensore confessò anche di essersi rivolto anche a due suoi compagni di squadra:

“Mi rivolsi a Paolo Cannavaro e a Grava e a nessun altro, diedero immediatamente e con estrema decisione una risposta negativa”.

In sede sportiva se dovessero essere verificate eventuali responsabilità di Gianello per Cannavaro e Grava, si potrebbe ipotizzare  l'omessa denuncia, e dunque  per il Napoli la responsabilità oggettiva visto che Gianello era un tesserato del club partenopeo. In questo caso l'Europa League, conquistata dagli azzurri sul campo,  potrebbe essere a serio rischio.

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