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Avellino, ricorso respinto, addio Serie B

Il Collegio di Garanzia dello Sport del Coni ha respinto il ricorso dell’Avellino contro la mancata iscrizione al campionato. Le motivazioni: “L’Avellino sotto il profilo sostanziale apparirebbe in possesso dei requisiti di idoneità e sostenibilità finanziaria, ma il C.U. numero 49 nel quale è indicata una scansione procedimentale enormemente ristretta, ma nondimeno vincolante, non è stato impugnato nei termini previsti”.
A cura di Alessio Morra
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Il Collegio di Garanzia nello Sport, nella sede del Coni del Foro Italico, ha respinto il ricorso dell’Avellino. Il club campano aveva fatto ricorso contro la mancata iscrizione in Serie B per irregolarità amministrative. Grande delusione per i tifosi dei ‘verdi’, che hanno intonato cori pesanti contro il presidente Taccone. Un peccato per l’Avellino che perde la categoria e sarà costretto a ripartire dalla Serie D.

A Roma l’Avellino giocava una delle partite più improntati delle ultime stagioni. L’esito non è stato quello sperato dai tifosi, dalla proprietà, dal tecnico Marcolini e dai calciatori. Le irregolarità amministrative sono state confermate e l’atmosfera adesso sarà davvero pesante, e un anticipo di ciò si era già visto in mattinata quando gli oltre duecento tifosi si sono radunati davanti all’ingresso con fumogeni e tamburi. Gli ultras era stati tutti raggruppato dietro lo striscione “Salviamo l’Avellino”.

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Secondo l’avvocato dell’Avellino, Eduardo Chiacchio, c’erano delle speranze, ma era comunque complicato evitare la mancata iscrizione alla Serie B: “Sappiamo che è un’impresa difficile, ma abbiamo fondate speranze che il ricorso possa essere accolto, la partita è aperta”.

L’esito non è stato quello sperato e così l’Avellino ancora una volta si troverà a dover ripartire dal fondo. Questo è infatti non è il primo fallimento del club, che giocò dieci stagioni consecutive in Serie A dal 1978 al 1988. Questa la motivazione della sentenza pubblicata sul sito del Coni:

L’Avellino sotto il profilo sostanziale apparirebbe in possesso dei requisiti di idoneità e sostenibilità finanziaria, ma il C.U. numero 49 nel quale è indicata una scansione procedimentale enormemente ristretta, ma nondimeno vincolante, non è stato impugnato nei termini previsti. Dunque il Collegio non può valutare la legittimità di tali criteri formalistici e respinge il ricorso.

Le lacrime del capitano. All'uscita della sentenza D'Angelo e Castaldo, capitano e vice nei corridoi del Coni hanno mostrato il loro dispiacere e si sono commossi. Lacrime vere, sincere per due giocatori attaccati al club e che con l'Avellino avevano ottenuto una splendida salvezza nelle ultime giornate dello scorso campionato.

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