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Aurier, ma sei ubriaco? Insulta Ibra e chiama Blanc finocchio

Dopo aver alzato un po’ il gomito il difensore del PSG su Periscope offende il suo allenatore Laurent Blanc, Ibrahimovic e Sirigu.
A cura di Alessio Morra
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Il difensore ivoriano Serge Aurier alza il gomito e dopo averlo fatto va in diretta su Periscope, nota piattaforma, e ne dice di tutti i colori su Blanc, Ibra, Van der Wiel e Sirigu. Aurier offende pesantemente il suo allenatore Laurent Blanc, che definisce “Un finocchio”. Poi ne dice quattro niente meno che su Zlatan Ibrahimovic, il miglior calciatore del Paris Saint Germain, famoso pure per non avere un carattere tenero. Un amico ad Aurier chiede se lo svedese gli mette pressione, il difensore risponde così: “Credi che uno del genere possa mettere pressione a un tipo come me? Lui è una bestia!”.

Infine Aurier, dopo aver parlato male di Van der Wiel, il calciatore che gli contende il posto in squadra, ha ‘ragionato' (per così dire) del dualismo tra i portieri di Blanc: il tedesco Kevin Trapp e l’ex Palermo Salvatore Sirigu. L’ivoriano tra i due sceglierebbe Trapp, e fin qui nessun problema perché è un’opinione, ma poi Aurier offende il secondo portiere della nazionale. Facile dire che si prevedono tempi durissimi per Aurier, che come minimo sarà pesantemente multato dal Paris Saint Germain. Ma non si può escludere anche una punizione più pesante per il calciatore, che potrebbe essere messo fuori rosa.

Aurier subì una squalifica per un video – Un video e delle parole censurabili non sono una novità per l’ex difensore del Tolosa. Perché Aurier meno di un anno fa dopo la splendida qualificazione centrata dal Paris Saint Germain per i quarti di finale di Champions League, ottenuta contro il Chelsea eliminato dopo i supplementari, giocati con un uomo in meno, in un video postato su Facebook offese l’arbitro olandese Kuipers: “Arbitro figlio di…!”. E la Uefa dopo aver visto quel video decise di rifilare ben tre turni di squalifica a Aurier, che a corredo di quel video scrisse pure che l’arbitro era ‘una testa di cavolo’.

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