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Auguri, Ibrahimovic. Buon compleanno in 10 frasi (le tue)

Le dieci frasi più famose di Ibrahimovic, il campione che (finora) non ha mai vinto una Champions.
A cura di Maurizio De Santis
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Zlatan Ibrahimovic è tra i più forti calciatori al mondo. Un fenomeno della natura, un acrobata del gol, un campione capace di occupare la scena sempre. Nel bene e nel male. Con se le sue prodezze balistiche, con le frasi proverbiali e le occhiatacce fulminanti. Ha vinto tutto (o quasi) a livello di club, a 33 anni però gli resta il cruccio di non aver mai alzato una Champions (competizione per lui maledetta) nonostante abbia indossato le maglie di squadre importanti. L'Inter, il Milan, il Barcellona e adesso il Paris Saint Germain, che gli riserva scampoli di grandeur e confida nel tocco (o tacco) magico dello svedese per raggiungere un traguardo storico: arrivare almeno nella finalissima, match che pure lui nemmeno ha conosciuto e non gli basterà la formuletta magica ‘ibracadabra'. Zlatan, il calciatore che non deve chiedere mai, spegne le candeline il 3 ottobre ed esprimerà un desiderio speciale? Forse. E chissà quale frase pronuncerà per l'occasione… le dieci che lo hanno reso famoso/amato/odiato sono un condensato d'ironia tagliente e battute al vetriolo. Ne ha per tutti: giornalisti, compagni di squadra, avversari… anche per sua moglie. Quali sono? Eccole.

1. "Io gay? Portami tua sorella"

Ricordate l'immagine di Ibrahimovic e Piqué mano nella mano? Risale a quando lo svedese giocava nel Barcellona. Periodo poco felice, considerato il rapporto pessimo con Guardiola. Dopo quello scatto pubblicato dal quotidiano spagnolo ‘Marca' un reporter gli chiese a bruciapelo quali fossero i suoi gusti sessuali e Ibra rispose alla sua maniera. Uno sbuffo, un sorriso e poi la zampata: "Vieni a casa mia, e vedrai se sono gay. E porta tua sorella".

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2. Ferrari guidata come una Fiat

Al Barcellona si trovò male per due ragioni: la prima era la difficile convivenza con Lionel Messi, che mai accettò la possibilità di cedere metri e il passo in attacco a Ibrahimovic; la seconda era l'antipatia nei confronti del tecnico, Guardiola, che riteneva incapace di valorizzare le sue qualità. "Ha comprato una Ferrari e la guida come una Fiat".

3. Fuochi d'artificio con Balotelli

Con Super Mario ha diviso la sua esperienza all'Inter. Cosa pensa dell'ex fenomeno nerazzurro e poi milanista? Ecco… "Anche a me piaceva far esplodere i petardi, solo che io li sparavo nei giardini e nei chioschi di kebab ma non mandavo a fuoco casa".

4. Con le buone o con le cattive maniere

Ibrahimovic non ha mai brillato per diplomazia, di cui fa volentieri a meno quando di fronte all'eccessiva invadenza dei tifosi e dei suoi sostenitori. Li lascia sul posto sgommando con la propria auto, come accaduto di recente, oppure adotta sistemi molto più efficaci d'un arrivederci… "Non è normale che la gente mi insegua fin dentro casa mia, non è plausibile: sono costretto a mandarli via, con le buone o con le cattive".

5. Oui, je suis Zlatan

Roi Ibrahimovic, al suo arrivo sotto la Torre mise subito le cose in chiaro. Lui, marziano del calcio, atterrato in un campionato (la Ligue 1) non allo stesso livello della Liga oppure della Serie A d'una volta, quando accanto aveva calciatori del calibro di Thiago Silva. A un giornalista che gli chiedeva quanto conoscesse del nuovo campionato in cui avrebbe debuttato disse: "Non so molto dei giocatori che militano nella Ligue 1, ma di certo loro sanno chi sono io…".

6. Acrobazie (poco) virtuali

La rovesciata incredibile segnata contro l'Inghilterra oppure il colpo di tacco che fece dannare l'Italia all'Europeo. Ibrahimovic e gol fantastici camminano di pari passo. Lo svedese ne segna d'incredibili. "I miei gol non sono gesti che vedi tutti i giorni. Nulla c'è di così spettacolare, nemmeno nei videogiochi".

7. Wenger, chi era costui?

A 20 anni aveva già idee chiare e consapevolezza assoluta delle proprie qualità. Zlatan così liquidò l'Arsenal e la proposta di trasferirsi a Londra direttamente da Malmoe. "Wenger mi aveva offerto un provino all’Arsenal. All’inizio volevo farlo, ma alla fine dissi di no. Zlatan non fa provini".

8. Ibra come Muhammad Alì

In conferenza stampa gli chiesero se nel mondo dello sport ci fosse un altro Zlatan. Lui tacque per un istante e poi annunciò: "Sono come Muhammad Alì, perché manteneva sempre le sue promesse. Se diceva che avrebbe battuto un avversario in quattro riprese, dopo quattro riprese lo stendeva".

9. Una suite non basta

Arrivato a Parigi, Ibrahimovic prova a trovare una sistemazione a lui consona. I media lo inseguono e gli chiedono dove alloggerà, lui risponde così: "Sto cercando un appartamento, se non trovo qualcosa che faccia al caso mio allora compro un hotel".

10. L'uomo che non deve chiedere mai

La carezza in un pugno… anche quando parla di sua moglie Ibrahimovic scivola sull'egocentrismo. Nel giorno del compleanno della consorte gli chiesero cosa le avrebbe regalato e lui, sereno, affermò: "Nulla, lei ha già Zlatan".

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