Audio WhatsApp di De Rossi sul contratto a gettone: “Chiesi 100 mila euro a partita”
Centomila euro a partita. Dieci partite per un milione e via discorrendo in caso di un numero superiore di presenze. Niente bonus e zero euro in caso di zero presenze ovvero, sarebbe rimasto anche gratis. Sarebbero state queste le condizioni economiche del contratto a gettone emerse nel colloquio tra Daniele De Rossi e il Ceo della Roma, Guido Fienga, che gli aveva comunicato la decisione del club di non sottoscrivere il rinnovo del contratto in scadenza a fine stagione. Tutto il racconto fatto a un conoscente è contenuto in messaggi vocali (più di uno, considerato che il primo d'interrompe) rimbalzati sugli smartphone dei tifosi attraverso WhatsApp.
Un audio, che ha fatto il giro della Rete e alimentato la curiosità (oltre alla rabbia) dei sostenitori giallorossi, sembra scandire i termini di una trattativa che non ha mai visto la luce perché mai è stato trovato un accordo tra le parti.
Se gioco 10 partite prendo un milione, se ne gioco 30 tre milioni – è uno dei passaggi chiave degli audio -. Avete anche la possibilità di non farmi fare nessuna presenza e quindi gioco gratis, che problema c'è?
Il motivo? La volontà dello stesso giocatore che non avrebbe gradito la iniziale reticenza della società, nemmeno in seguito a un'ulteriore telefonata con il Ceo capitolino che acconsentiva a quella proposta previo parere positivo del presidente, James Pallotta. In assenza di contatti per circa un anno (dieci mesi, dirà in conferenza stampa), trattato con distacco come fosse un giocatore qualunque e non una bandiera, lo stesso De Rossi avrebbe chiarito che non era più interessato a proseguire quel discorso né quella strada.
Ma come – si sente ancora – è un anno che non ci parliamo, mi vieni a dire (è il calciatore che si rivolgerebbe al Ceo, Fienga, ndr) che mi cacci e poi dopo 40 minuti mi chiami e mi dici che va bene il bonus?
In questi stessi file, che sembrerebbero proprio registrati dal calciatore della Roma (condizionale d'obbligo), emergono altri retroscena: ovvero il battage mediatico, la pressione della piazza che ha messo sotto pressione anche chi lavora nell'ufficio stampa obbligandolo a un lavoro ingrato nella gestione di una situazione incontrollata. Cosa accadrà adesso? De Rossi sabato sera sarà in campo contro il Sassuolo? Dopo aver incassato anche le parole di fiducia e d'incoraggiamento di Ranieri ("non meritava un trattamento del genere"), la sua vicenda si arricchisce di un altro colpo di scena.