Roma-Atletico Madrid, Di Francesco salvato da Alisson. Male Dzeko, Saul che combini
La Roma fa il suo esordio in casa all’Olimpico con un pareggio che fa morale contro un ottimo Atletico Madrid. Alla pari nel primo tempo e in apnea per buona parte della ripresa, infatti, gli uomini di Di Francesco devono essere soddisfatti per questo nuovo debutto europeo con un pari che interrompe una serie di 6 sconfitte su 7 gare giocate in Champions League fra le mura amiche e che può rappresentare un ottimo viatico per lo sviluppo del raggruppamento.
La partita in breve, l'Atletico "vince" ai punti
La sfida inaugurale del gruppo C fra Roma e Atletico Madrid regala tatticismi, giocate importanti ma anche fasi di eccessiva stasi. Il primo tempo, infatti, regala qualche emozione qua e là con uno 0-0 finale naturale conseguenza del football prodotto. Le uniche occasioni degne di nota sono però per lo più di marca spagnola con l’Atletico ad un passo dal vantaggio al 10’. In quella occasione, ripartenza perfetta per gli iberici con una transizione offensiva che trova impreparata la Roma: inserimento di Saul su suggerimento centrale di Filipe Luis e tiro dal limite dell’area di rigore che colpisce il palo esterno alla destra di Alisson. Pochi minuti più tardi ci prova pure l’atteso Griezmann ma la sua rovesciata, pur spettacolare, termina alta. Lato Roma, invece, Nainggolan prova su schema dalla bandierina, ma il suo poderoso destro finisce fra le braccia dell’ottimo Oblak. Lo sloveno si alza, osserva subito il piazzamento dei suoi e rilancia l’azione che, in pochi passaggi, si sviluppa nell’area capitolina con Koke a tu per tu con Alisson che, solo per il tentativo disperato di Manolas in scivolata, non riuscirà a trovare lo 0-1. La ripresa comincia con lo stesso canovaccio dei primi 45’ minuti con tanti passaggi interlocutori e pochi affondi verso le rispettive porte. Al 56’ però, su assist preciso di Saul, Vietto, solo davanti ad Alisson prova un irriverente pallonetto che non beffa il portiere carioca abile a deviare la conclusione in corner.
Quattro minuti più tardi, Saul, sfruttando un suggerimento dalla destra di Juanfran calcia verso la porta capitolina non riuscendo però a trovare l’angolo giusto. Il dominio dell’Atletico è ormai netto, chiaro, palpabile e così, al 62’, una incursione centrale di Correa preoccupa la tifoseria giallorossa con l’attaccante argentino che salta Juan Jesus e tira pericolosamente di punta ma Alisson, ancora una volta, si fa trovare pronto facendo reggere lo 0-0. All’82’, come nei migliori western, si ripete il duello sudamericano fra Correa e Alisson con quest’ultimo, ancora una volta ad avere la meglio, con un tuffo straordinario su potente conclusione dell’argentino. Malgrado la girandola dei cambi poi con Di Francesco che decide di coprirsi con l'inserimento di Fazio per Defrel, la gara termina con uno 0-0 che soddisfa più la Roma che l’Atletico con i giallorossi che hanno rischiato, specie nella ripresa, di soccombere contro i più esperti avversari.
I Top dell'Olimpico
Manolas, diga invalicabile
Se la Roma è stata in grado di mantenere inviolata la porta del brasiliano Alisson buona parte del merito va attribuito al greco Kostas Manolas. Il centrale giallorosso, infatti, stasera, dopo un inizio di stagione non certo esaltante con tante ingenuità e diversi errori in impostazione, è tornato grande con una prova di assoluto spessore. Concentrato, attento, esaltato da una cornice, da un contesto, quello della Champions League, suo habitat naturale, il numero #44 ha spesso interrotto le trame offensive colchonero con intercetti e contrasti duri, precisi, anzi chirurgici. In più, come ciliegina sulla torta di 90’ minuti da Manolas vecchio stile, capace quindi di interpretare al meglio anche la fase di costruzione dalla retroguardia, Kostas, al 31’ del primo tempo, su suggerimento centrale di Saul e tiro a botta sicura, con Alisson già pronto a raccogliere la sfera in fondo al sacco, di Koke, salva il risultato con una tempestiva scivolata in estirada che ha strozzato l’urlo in gola al canterano dell’Atletico. Insomma, una gara da diga, un match pressoché perfetto.
Fisicità e qualità, che partita per Thomas
Ci si aspettavano le grandi firme come quella di Griezmann o di Dzeko ma, alla fine, in una gara molto fisica e tattica, a dominare la scena ci ha pensato il ghanese Thomas Partey inserito nell’undici titolare al posto dell’estroso Carrasco. Reduce da un inizio di stagione straordinario con una titolarità tanto inattesa quanto efficace, il numero #5 di Simeone ha messo insieme una gara davvero importante. Sfruttando l'abbrivio vincente del gol del pari realizzato in nazionale contro il Congo appena 10 giorni fa, infatti, Thomas ha fatto tutto al meglio con interdizioni puntuali, contrasti sempre vittoriosi ed una fase offensiva buona fatta di passaggi precisi, tocchi quasi sempre di prima intenzione e qualche tiro dalla distanza. Una prestazione ottima anche a questi livelli che ha dato ragione al “Cholo”: questo Thomas è sembrato, per gli equilibri interni dell’Atletico, quasi insostituibile.
Alisson al top, è lui l’eroe dell’Olimpico
Eroe, protagonista indiscusso della serata è di sicuro il portiere Alisson. L’estremo difensore brasiliano, infatti, nel giorno del suo esordio europeo mette in mostra tutto il suo repertorio con ben 8 parate nel computo totale dei 21 tiri totali verso la sua porta. In uscita bassa, alta, su tiri dalla distanza ed incursioni nella propria 16 metri il ragazzone da 193 centimetri si fa trovare sempre pronto con guizzi felini, che contrastano con la sua statura, ed una sicurezza da grandissimo numero 1. Giocate esiziali, specie quella all’91’ su Saul Niguez, per il mantenimento dell’equilibrio fra le compagini e che consentono alla Roma di portare a casa un ottimo punto in attesa di tempi e periodi di forma migliori. Saracinesa.
I Flop della serata
Dzeko delude, evanescente in attacco
Punto di riferimento essenziale dell’attacco giallorosso, Edin Dzeko, uno dei calciatori più attesi della contesa, non è riuscito affatto a dare il suo solito contributo né in fase d’attacco né in fase di alleggerimento facendo, di rado, salire la sua squadra. Eppure, la sua gara era cominciata in maniera discreta con i compagni che, almeno nella prima frazione di gioco, lo aiutano tentando di servirlo al meglio in zona gol. E infatti, proprio durante la metà del primo tempo, il bosniaco prova la sua conclusione più importante con un poderoso mancino nella 16 metri avversaria che termina però alla destra della porta di Oblak. Il #9 giallorosso non incide e finisce, specie nei secondi 45’ minuti di gioco, per essere isolato dalla squadra intenta ad arrestare la furia offensiva degli spagnoli.
Defrel, l’esordio europeo è da incubo
La prima partita ufficiale di Greogire Defrel in Champions League, al netto della soddisfazione personale, non verrà di certo ricordata come una delle migliori dell’ex attaccante del Sassuolo. Certo, le attenuanti per il transalpino non mancano, con l’emozione, la posizione in campo, la forza dell’avversario, ed un Filipe Luis sempre pronto a chiamarlo in stancanti ripiegamenti difensivi, a giocare un ruolo importante ma dal ragazzo era lecito attendersi qualcosa di più. E sì perché Di Francesco, proprio in virtù delle folate offensive del carioca ex Chelsea, puntava su Defrel per scardinare l’arcigna retroguardia spagnola. E invece, malgrado un paio di incoraggianti conclusioni a rete, il #23 capitolino via via si perde col passare dei minuti finendo, mestamente, per essere sostituito, nel momento peggiore per i suoi, dal centrale argentino Fazio.
Saul Niguez che combini, errore clamoroso al 91’
Fra i meno meritevoli della gara, troviamo il sontuoso spagnolo Saul. Uno che, di solito, quando vede l’Italia, gli italiani e le squadre del Belpaese non perdona (tripletta nella semifinale dell’Europeo Under 21 dello scorso giugno proprio contro la selezione di Di Biagio). Eppure, nonostante una partita eccezionale con l’84% di precisione nei passaggi, un palo esterno colpito, assist illuminanti, ricami da alta scuola e 6 dribbling riusciti, il numero #8 dell’Atletico fallisce proprio l’occasione della vita al 91’ con un tap-in, dopo un suo colpo di testa respinto da Alisson, che sbatte incredibilmente contro il palo. Una giocata pessima che manda in rovina un’intera partita oltre che in bestia il suo primo estimatore: Diego Pablo Simeone.
Tabellino e voti, Alisson e Thomas al top
Roma (4-3-3) Alisson 8; Bruno Peres 6, Manolas 7, Juan Jesus 6, Kolarov 6; Nainggolan 6.5 (Dal 79’ Pellegrini), De Rossi 6, Strootman 6; Defrel 5.5 (Dal 68’ Fazio 6), Dzeko 5.5 (Dal 89’ El Shaarawy), Perotti 6. A disposizione Skorupski, Florenzi, Fazio, Gonalons, Pellegrini, Under, El Shaarawy. Allenatore: Di Francesco 5.5
Atletico Madrid (4-4-2) Oblak 6; Juanfran 6, Savic 6, Godin 6, Filipe Luis 6; Saul 5, Gabi 6 (Dal 62’ Carrasco 5.5), Thomas 7, Koke 6; Griezmann 5.5 (Dal 79’ Gaitan), Vietto 5.5 (Dal 59 Correa 6.5). A disposizione: Moyà, Lucas Hernandez, Gimenez, Carrasco, Gaitan, Torres, Correa. Allenatore: Simeone 6
Arbitro e assistenti
Milorad Mazic (SRB), 0.12 rossi a partita e 4.29 gialli a match
Assistenti: Ristic e Djurdjevic
IV uomo: Petrovic
Assistenti Addizionali: Djokic e Grujic.
Precedenti
Quarti di Coppa UEFA 1998/99: Andata 2-1 Atletico con gol di José Mari e Roberto; Ritorno 2-1 Atletico Madrid con Aguilera, Roberto