Atalanta-Lazio 2-1: Cigarini e Denis schiantano la squadra di Petkovic

L'Atalanta batte la Lazio, a mettere il sigillo sulla vittoria della squadra di Colantuono è Cigarini. Straordinario, perché il tecnico gli chiede di caricarsi il peso della manovra sulle spalle e lui fa tutto con naturalezza. Dirompente, perché quando l'ex del Napoli imposta l'azione concede perle del suo repertorio e per i biancocelesti è un'impresa provare ad arginarlo. Fatale, perché la specialità di Cigarini si conferma il tiro dalla distanza e lui, appena i capitolini commettono l'errore di lasciargli spazio e visuale libera, fa secco Marchetti con una sassata. Domanda spontanea: possibile che un calciatore dalle sue caratteristiche proprio non serva a una formazione che abbia maggiori ambizioni rispetto a una salvezza tranquilla? Il Napoli l'ha lasciato partire, il dg Marino (ex dei campani non se l'è fatto sfuggire), l'altra parte della Serie A guarda altrove. E' lui la mente dell'Atalanta.
Carrarmato. Il braccio è un altro ex partenopeo: German Denis. Indistruttibile l'argentino e molto duttile nell'interpretazione del ruolo: si sacrifica molto, fa movimento, apre spazi, tiene alta la difesa della Lazio, sgomita, sbuffa e nel cuore dell'area laziale lotta alla sua maniera. Efficace, pragmatico ma anche lucido abbastanza da offrire al pubblico di fede atalantina un numero d'alta scuola in occasione del raddoppio. Prende palla, mette a sedere Marchetti con una finta, poi lo infila e si scioglie in un'esultanza particolare: dedica la rete del successo alla mamma. Come mai? In Argentina è la festa della mamma e lui la festeggia con un colpo di cannone. Il fragore del tonfo è quello della Lazio.
Secondo tempo. Grande capacità di soffrire. L'Atalanta, che nella prima frazione è apparsa più aggressiva, nella ripresa mette in mostra la grande determinazione che le consente di resistere al ritorno della Lazio e poi piazzare il colpo del ko che arriva nel finale. Micidiale sull'asse Cigarini (la mente) – Denis (il braccio). 39′ GOOOOOOL DI DENIS. Ancora grande protagonista Cigarini che ha avuto il merito di rubare palla a centrocampo e innescare il Tanke sudamericano. Nonostante una partita di grande sacrificio, l'attaccante conserva la lucidità necessaria per controllare, resistere alla carica del difensore, fare una finta che mette fuori causa Marchetti. A Denis non resta che appoggiarla in rete. Vantaggio giusto.
33′ – Petkovic vuole vincere: toglie Hernanes e schiera Miroslav Klose, al rientro dopo un infortunio. Chiara l'intenzione del tecnico: dare maggiore profondità alla manovra e approfittare del calo dei bergamaschi, meno brillanti fisicamente rispetto alla prima frazione.
32′ – Un traversone velenoso di Brienza costringe Cana a una deviazione pericolosa, quasi un assist in piena area di rigore laziale. Sulla battuta del calcio d'angolo, Denis viene ostacolato al momento della conclusione.
Possesso palla appannaggio della Lazio, l'Atalanta si lascia schiacciare e consente ai capitolini di tentare con maggiore insistenza (soprattutto sulla corsia di sinistra) gli affondi sulla fascia. Petkovic dà indicazioni precise: complice l'ingresso di Keitha, chiede pressing alto e maggiore aggressività, provando a colpire sull'asse Lulic-Keitha. Ed è proprio quest'ultimo a farsi vivo dalle parti di Consigli con tiro che non crea grossi pericoli.
Al 20′ bello scambio al volo tra Maxi Moralez e Raimondi, con quest'ultimo che batte al volo: strappa applausi, nonostante la conclusione si spenga a lato di poco. Tre giri di lancette e tocca a Hernanes far venire i brividi a Consigli con un tiro dalla distanza che sibila all'incrocio dei pali.
Sulle ali dell'entusiasmo la Lazio preme ancora e guadagna una punizione (10′) da posizione invitante: alla battuta va Hernanes, ma Consigli salva. L'Atalanta si affida a Bonaventura, è lui l'uomo più pericolo nella fase centrale della ripresa, ma i capitolini sembrano più padroni del campo, meno attendisti e capaci di ribattere colpo su colpo alle iniziative dei nerazzurri.
Come un fulmine a ciel sereno arriva il gol di Perea (8′, prima marcatura in Serie A), con l'Atalanta punita alla prima disattenzione difensiva e al primo, vero affondo della Lazio. A Lulic il merito di aver costruito l'azione che ha portato al pareggio: suo il cross, ma bella anche la capacità del colombiano di liberarsi della marcatura, controllare e insaccare alle spalle di Consigli con un diagonale preciso. La prima azione della ripresa (2′) è di Denis, che gioca più largo. L'argentino, ex del Napoli, arriva quasi all'altezza del vertice sinistro dell'area poi serve Lucchini, tiro al volo di collo interno che si spegne non lontano dalla traversa.
Tema tattico come da copione: Lazio costretta ad aprirsi (attenta in difesa, ma apparsa rinunciataria nei primi 45′) alla ricerca del pareggio, Atalanta che può anche permettersi di ripartire in contropiede senza fare le barricate. Petkovic manda Klose a scaldarsi e fa subito entrare Candreva al posto di Felipe Anderson. All'ex Udinese il compito di aggirare lo schieramento dei bergamaschi.
Primo tempo. Maxi Moralez sbaglia, Cigarini – primo gol in stagione – rimedia e schianta la Lazio nel finale di primo tempo (41′) con una bordata da fuori area: palla che bacia il palo e finisce in fondo al sacco. Giornata straordinaria per il centrocampista atalantino: è presente in tutte le azioni, si disimpegna bene nel doppio ruolo ‘di lotta e di governo' e si conferma micidiale dalla distanza, quando fa secco Marchetti con un tiro preciso. La prima frazione porta il marchio del regista nerazzurro: è lui l'artefice delle azioni più importanti, è lui che tiene la squadra unita e fa sì che la cerniera di centrocampo costringa la Lazio ad azioni sporadiche, dettate più da iniziative individuali che non azioni corali. Poca cosa la squadra capitolina vista all'opera in 45′ iniziati subendo la pressione dell'Atalanta e finiti con un'incredibile disattenzione: lasciare spazio a un ‘cecchino' come Cigarini è un suicidio…
Atalanta vicinissima al vantaggio al 39′: Cigarini pennella un assist per Maxi Moralez, Lazio scoperta al limite dell'area ma Maxi Moralez – solo davanti a Marchetti – sfiora la palla e manca il gol del vantaggio. La prima occasione nitida della partita è di Del Grosso (35′): splendida la giocata di Bonaventura che serve palla a Del Grosso in velocità, repentina la deviazione e bella la reazione di Marchetti che devia d'istinto. Verso la mezz'ora (33′) Floccari – ancora lui – punge la difesa orobica: tiro pretenzioso e deviato in calcio d'angolo. La Lazio c'è e conferma il buon momento con Lulic che al 35′ tenta il cross per Anderson, ma il brasiliano è ben marcato.
Minuto numero 26, Biglia ‘buca' centralmente lo schieramento dell'Atalanta: avanza palla al piede, nno trova opposizione e tenta la bordata dalla distanza. Palla smorzata da una devizione, Consigli però si fa trovare pronto. E' il momento migliore questo per la squadra di Petkovic che si affida alle giocate di Perea, Hernanes e Biglia e si affaccia con maggiore insistenza in attacco.
Al 20′ è ancora Cigarini a indirizzare la palla verso l'area di rigore della Lazio. L'ex del Napoli lo fa su punizione (nell'occasione, ammonito Biglia), ma il colpo di testa di Lucchini non crea grattacapi a Marchetti. Al 24′ sortita di Perea ed Hernanes: buona la triangolazione, ma il tiro del brasiliano del limite dell'area è fuori misura. Colantuono s'infuria: chiede maggiore attenzione e gioco palla a terra.
Dieci minuti col piede pigiato sull'acceleratore poi l'Atalanta rallenta rispetto all'avvio, complice anche la capacità dei biancocelesti di prendere le misure, coprire bene il campo e, soprattutto, cominciare a rendersi pericolosa con qualche puntata offensiva di Biglia. La squadra di Colantuono, però, è quella che si rende maggiormente insidiosa: è Cigarini che va sugli scudi, orchestra il gioco e avvia il contropiere che al 16′ viene sventato al limite dell'area da Lulic.
La Lazio replica (8′) all'avvio dell'Atalanta e prova a spezzare il ritmo imposto dagli orobici con una bella azione di Felipe Anderson: arriva spalla a spalla sul fondo e, con un colpo di tacco, inganna il difensore. Guadagna l'angolo: sulla battuta interviene Floccari (ex di turno) ma la sua conclusione finisce lontana dalla porta.
Parte subito forte l'Atalatanta che, al 1′, guadagna già il fondo con un'azione lampo favorita da un errore di Hernanes. Ciani mette in angolo. Bergamaschi in forte pressing. Passano due minuti e tocca a Cigarini guadagnare metri: sua l'iniziativa che costringe al fallo la Lazio, ne scaturisce un calcio di punizione che non crea problemi alla difesa capitolina.
La partita. L'Atalanta (9 punti) ospita la Lazio (11 punti) nel match a ora di pranzo dell'ottava giornata e ha dalla sua il fattore campo: davanti al proprio pubblico la squadra di Colantuono ha conquistato 6 punti in 3 partite e si presenta con un gruppo in buona forma. Pochi i cambiamenti previsti dal tecnico: In difesa Yepes, autore della doppietta che ha regalato la Colombia contro il Paraguay, si accomoderà in panchina. Sarà Lucchini a giocare al fianco di Stendardo. A destra ballottaggio tra Brivio e Del Grosso. In attacco Denis farà coppia con Maxi Moralez. Quanto alle scelte di Petkovic, Biglia sembra in vantaggio per un posto da titolare su Ledesna. In avanti potrebbe essere Felipe Anderson a completare il tridente con Candreva e Klose (non dovesse farcela, è pronto Perea). Di seguito le probabili formazioni:
Atalanta (4-4-1-1) Consigli; Bellini, Stendardo, Brivio, Lucchini; Raimondi, Cigarini, Carmona, Bonaventura; Moralez; Denis. Allenatore: Colantuono.
Lazio (4-1-4-1) Marchetti; Cavanda, Ciani, Cana, Lulic; Onazi, Biglia, Hernanes; Floccari, Perea, Felipe Anderson. Allenatore: Petkovic.