Atalanta-Juventus, 0-3 implacabile Tevez: doppietta, capocannoniere e Roma ripresa (foto)
Roma raggiunta in vetta alla classifica, come da copione. A Bergamo la Juventus infatti vince grazie ai gol di Tevez che sigla una doppietta spartiacque avvalorata dalla super parata di Buffon sul rigore tirato da Denis che poteva costare ai bianconeri l'1-1 e il primo gol in campionato. Nulla di tutto ciò, anzi. Perché non solo i campioni d'Italia non subiscono reti ma 60 secondi dopo lo scampato pericolo, l'Apache fulmina la difesa orobica per il 2-0 della tranquillità. E' durata dunque solo l'attimo della pausa tra i due anticipi di sabato la leadership solitaria giallorossa. Anche contro l'Atalanta, Allegri ha messo in campo una formazione attenta, con i migliori sul terreno di gioco, dove ha brillato la stella di Tevez, a segno e decisivo ancor più della passata stagione e già capocannoniere a quota 4 gol. Nel finale c'è stato spazio anche per Morata che ha trovato la gloria con la rete del 3-0. Il gioco bianconero ha evitato cross alti, traversoni dalle fasce per prediligere i passaggi rasoterra, senza il solito pressing asfissiante ma ragionando maggiormente nella costruzione del gioco. Questa Juventus di Allegri, già da record, chiude la quinta gara senza subire reti, mantenendo una capacità di andare a segno che nell'era Conte non era mai stata così evidente. Qualcosa di nuovo è arrivato in casa juventina e questo fa ben sperare soprattutto per quel che era considerato il vero tallone d'Achille, la Champions League. Che arriverà puntualmente mercoledì a raccontare la sua verità.
Primo tempo: ci pensa come sempre l'Apache
Il lavoro ai fianchi dell'Atalanta. La Juventus lascia giocare l'Atalanta nella prima parte di gara senza compiere il solito pressing asfissiante ma provando a gestire il gioco con passaggi verticali e poco possesso di palla. I padroni di casa ne approfittano e spingono sull'acceleratore con Colantuono che chiede ai suoi di tenere il baricentro molto alto con effetti importanti soprattutto sulla trequarti dove i nerazzurri hanno avuto supremazia negli spazi. I bianconeri lavorano con molta tranquillità, lo schema è quello già rodato negli ultimi quattro match: gioco sulle fasce e passaggi a filo d'erba a cercare sempre Tevez, pronto a girare a rete non appena può. Llorente spesso fa la sponda, agendo fuori area e i cross veri e propri sono davvero pochi. Non ci sono pericoli particolari nei primi 30 minuti di gioco, ma la partita resta accesa, viva, anche per la dedizione alle direttive date da Colantuono ai suoi.
Colpita e affondata. Poco importa perché la scelta di Allegri di optare più per il gioco palla a terra senza traversoni per Pogba, Llorente e i saltatori liberi della retroguardia paga già al 35′ quando in una azione che nasce dalla destra proprio l'Apache va a segno per la rete del vantaggio. Un gol che spezza gli equilibri e che l'Apache regala al barrio del Congo, uno dei tanti quartieri dimenticati in periferia di Buenos Aires. Con cui si conclude il primo tempo a conferma della superiorità dei bianconeri, mai in vera difficoltà.
Secondo tempo: Buffon para il rigore, Tevez segna il raddoppio
Fenomeno Buffon, ancora imbattuto. Nella ripresa nessuno cambia le carte in campo con la Juventus che prova subito a chiudere il match ma senza il classico furore agonistico. Un gioco ai fianchi rischiando anche qualcosa davanti alla difesa dive spesso e volentieri è però Marchisio da playmaker basso a uscire a palla al piede. Poi, al 55′ un contatto in area bianconera tra Molina e Chiellini che decreta il penalty per i bergamaschi. Penalty giusto per un intervento in ritardo del difensore bianconero ammonito per l'occasione e un'occasione incredibile per riaprire il match. Ma il ‘Tanke' Denis non riesce a segnare il primo gol di questa stagione alla Juventus con Buffon che si distende in tuffo e respinge il tiro debole dell'argentino.
La legge di Carlitos. Gol sbagliato, gol subito: Passano circa 60 secondi e la Juventus riesce a compiere il doppio allungo trasformando un momento negativo in uno positivo: ancora con Tevez. L'argentino recupera palla al limite dell'area, se la sistema sul destro e scocca un rasoterra a fil di palo che finisce in porta per il 2-0 della sicurezza. Il massimo risultato con il minimo sforzo per una Juve che non dà mai la sensazione di ‘uccidere' la partita ma che sta dando l'ennesima prova di maturità e di concretezza che mancava l'anno scorso.
Gloria per Morata. Tutto in discesa per i bianconeri che subiscono anche il ritorno d'orgoglio dell'Atalanta che spinge sull'acceleratore provando a riaprire il match senza riuscirci. Colantuono infila in campo anche Rolando Bianchi, prima di venire espulso per proteste, e nerazzurri che si fanno vedere dalla distanza senza successo. Ci pensa allora la Juventus a dare l'ultimo colpo di coda con la ciliegina finale nei minuti conclusivi regalando la gioia del primo gol italiano ad Alvaro Morata. Cross del neo entrato Pereyra e colpo di testa perentorio dell'ex Real che conferma la sua familiarità col gol.