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Atalanta e Perugia deferite, irregolarità nell’operazione di mercato legata a Mancini

La Procura Federale ha deferito al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare l’Atalanta ed il Perugia. I due club, infatti, si sarebbero resi protagonisti di irregolarità nell’operazione che ha portato il giovane Gianluca Mancini dalla società umbra a quella bergamasca. Uno scambio dal valore fittizio.
A cura di Marco Beltrami
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L'Atalanta che aspetta con ansia il verdetto dell'Uefa sul Milan (in caso di esclusione dei rossoneri dall'Europa potrebbe aprire le porte della qualificazione diretta della Dea senza passare dai preliminari) deve fare i conti con una tegola. Brutte notizie per il club bergamasco che è stato deferito, insieme al Perugia, dal Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare. Il motivo? L'operazione relativa al trasferimento dai biancorossi ai nerazzurri del promettente difensore Gianluca Mancini e quella legata ad Alessandro Santopadre.

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Procura federale, deferite Atalanta e Perugia per l'operazione Mancini

La notizia è stata ufficializzata dalla stessa Procura Federale attraverso una nota pubblicata sul sito della Figc. Atalanta e Perugia sono state deferite per responsabilità diretta e oggettiva per il comportamento messo in essere dai rispettivi presidenti e responsabili dell'area tecnica, ovvero gli atalantini Percassi e Sartori e i biancorossi Santopadre e Goretti nell'ambito dell'operazione di calciomercato che nel 2017 ha portato il promettente difensore Gianluca Mancini a vestire la maglia della Dea.

Perché Atalanta e Perugia sono state deferite

Secondo quanto si legge nel comunicato Perugia e Atalanta sono state deferite "per aver sottoscritto in data 12.1.2017 il contratto di cessione del calciatore Gianluca Mancini, indicando un valore fittizio di cessione di gran lunga inferiore rispetto all’effettivo valore del calciatore stesso, per come emerge dagli elementi acquisiti in atti, così determinando un significativo danno economico ad altra società calcistica (la Fiorentina, ndr) con la quale il Perugia, in sede di acquisizione del medesimo calciatore, aveva stipulato un accordo in data 1.8.2016 che prevedeva la corresponsione di un premio di rendimento in favore di tale società in caso di futura cessione del calciatore ad una società calcistica terza, in misura pari al 50% dell’importo del prezzo di rivendita". 

Nel mirino anche l'operazione Santopadre

In sintesi i biancorossi avrebbero dovuto versare il 50% di quanto pagato dall'Atalanta per Mancini alla Fiorentina, e per evitare questa situazione avrebbe riportato sui contratti prezzo minore. Nel mirino della Procura anche l‘operazione legata ad Alessandro Santopadre, figlio del presidente del Perugia e ceduto all'Atalanta con  un valore fittizio di cessione di gran lunga superiore rispetto all’effettivo valore del calciatore.

Cosa rischiano Perugia e Atalanta

Al momento è ancora troppo presto per capire in cosa potrebbero consistere le sanzioni previste per i protagonisti delle irregolarità. I dirigenti di Atalanta e Perugia potrebbero andare incontro ad una squalifica, con la possibilità anche di multe corpose per i club. Per saperne di più bisognerà aspettare ulteriori indizi dalla Procura Federale, anche se al momento nulla è da escludere anche provvedimenti in chiave mercato per le due società.

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