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La morte del calciatore Davide Astori

Astori, Balotelli: “Dani Alves? Doveva fare le condoglianze e basta, mica dire cazzate”.

L’attaccante del Nizza censura le parole dell’ex difensore di Barça e Juventus in una story su Instagram: “I commenti non possono essere quelli di fronte alla morte. Ha detto cose che non c’entrano un cazzo. Astori, tra l’altro, era un bravo ragazzo, educato, lo dico perché ho giocato con lui in Nazionale”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il commento algido, distaccato di Dani Alves sulla morte di Davide Astori ha sollevato polemiche. Troppo forte lo shock emotivo sollevato dalla scomparsa improvvisa, inattesa dell'ex capitano della Fiorentina deceduto a 31 anni per accettare quelle parole pronunciate – nonostante fossero in assoluta buona fede – in conferenza stampa alla vigilia della gara di Champions con il Real Madrid. Cosa ha dato fastidio? La precisazione che l'ex difensore brasiliano di Barcellona e Juventus aveva rimarcato relativamente alla percezione del dolore. Era proprio necessaria in un momento del genere?

Non siamo stati turbati più di tanto dalla morte di Astori perché non lo conoscevamo molto – ha ammesso Dani Alves -. Nel mondo però ogni giorno muoiono di fame migliaia di bambini che non ricevono altrettanta attenzione. E sono invece altrettanto importanti. Tutti dobbiamo morire prima o poi perché siamo di passaggio.

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All'ondata di sdegno che ha invaso la Rete s'è aggiunta anche la reazione istintiva di Mario Balotelli. L'attaccante del Nizza, che di ‘Asto' era stato compagno in Nazionale, proprio non ce l'ha fatta a trattenere il disappunto per quelle frasi e, durante una diretta su Instagram con ‘Damiano er faina‘, le ha censurate senza peli sulla lingua.

Poteva risparmiarselo. Doveva fare le condoglianze e basta, mica dire cazzate. I commenti non possono essere quelli di fronte alla morte. Ha detto cose che non c’entrano un cazzo. Astori, tra l’altro, era un bravo ragazzo, educato, lo dico perché ho giocato con lui in Nazionale. Purtroppo non potrò andare ai funerali perché ho allenamento, altrimenti avrei preso la macchina ci sarei andato.

Dolore, sdegno e un pizzico di preoccupazione: nella parole di Balotelli s'intuisce il profondo dispiacere per la tragedia che lo ha toccato molto dal punto di vista emotivo, come uomo e come atleta.

E’ una cosa che è successa nonostante i controlli che noi calciatori facciamo una volta al mese – ha aggiunto Balotelli -. Fa paura pensarci perché era a letto e non aveva niente.

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