Ascoli squadra più giovane tra Serie A e B. Ecco i migliori 5 talenti dei bianconeri
Manca davvero poco e il calciomercato sarà finito. Addio finalmente alle tante bombe scoppiate ma che poi non hanno mai trovato fondamento. Addio ai colpi mancati, quelli cercati e quelli che sono ancora in fase di definizione. Adesso è il campo a parlare, ad emettere il suo verdetto. Un giudizio espresso in base ai valori in campo dei tanti calciatori, anche giovani, che in questa stagione vogliono ritagliarsi un ruolo importante soprattutto dopo aver visto i successi dell’Under 19 azzurra agli europei e dunque la rivalutazione del nostro calcio. Non solo italiani però, anche stranieri che sono in cerca di fortuna nel nostro calcio.
Dando uno sguardo alle rose delle varie squadre di Serie A e B, ci siamo resi conto che c’è una sola squadra che più di tutte può contare su un gruppo di calciatori giovanissimi, verrebbe da dire i più giovani d’Italia tra massima serie e campionato cadetto: l’Ascoli. Certo, c’è la Fiorentina che con una media età della rosa di 24,4 anni guida al meglio la Serie A ma i marchigiani al momento sono fermi a quota 24. Scopriamo dunque chi sono 5 dei più interessanti prospetti a disposizione del 51enne tecnico bianconero Vivarini.
De Santis a guardia della difesa
Da Conversano, Puglia, con la speranza di riuscire a portare alto il nome della sua terra in giro per l’Italia. Ivan De Santis non ha dubbi. Difensore centrale di 21 anni, è a caccia della consacrazione definitiva. Uno di quei centrali forti dal punto di vista fisico, esuberante, carismatico, trascinatore e con il vizio del gol. Già, lui che alla Primavera del Milan, tra il 2013 e il 2015, ha spesso esultato per i suoi gol. Uno al primo anno, in 8 presenze di campionato (e un Torneo di Viareggio portato a casa).
Ben 4 al secondo, con l'eliminazione alle final eight per mano del Torino; ben 9 invece al terzo, tanti quanto una seconda punta, arrivando alla convocazione con la Prima Squadra di Cristian Brocchi nella sfida di Verona. Poi il giro di prestito, costante per un giovane di belle speranze. Prima il Catania in Lega Pro, poi la Paganese a gennaio sempre nella stagione 2016/2017 e poi la consacrazione definitiva lo scorso anno ad Ascoli che lo ne hanno fatto uno dei difensori più promettenti del campionato cadetto.
La favola di Diop
Ismaila Dipo, classe 1999, solo 18 anni, è arrivato in Italia dal Senegal nel 2016, a Biella per la precisione. E’ stato visto dal suo procuratore mentre giocava con degli amici al campetto, e senza pensarci un momento è stato proposto all’Ascoli, dove tutto l’ambiente l’ha accolto a braccia aperte. I top club hanno già iniziato ad interessarsi a lui, Inter e Juve in Italia, ma si parla anche del Liverpool. Al Viareggio la sua consacrazione, tre partite da protagonista e al termine del torneo il suo nome finisce su parecchi taccuini, con l’Inter e la Juve ad aprire la fila degli estimatori.
Anche dopo il torneo la fascia destra resta saldamente in mano sua e Aglietti (ex tecnico dei bianconeri) lo convoca anche in prima squadra in ben tre occasioni. Difensore centrale rapido, alto, possente fisicamente, all’occorrenza può giocare anche terzino destro, lo scorso anno Diop ha realizzato 6 reti con la Primavera in 23 presenze conquistandosi la prima squadra di Vivarini in cui oggi si gioca un posto da titolare sognando la prima presenza in Serie B.
Una promessa che fa nome Zebli
Le sorprese non sono mica finite qui. L’Ascoli non smette mai di renderci curiosi di scavare all’interno della sua rosa per capire al meglio tutte le dinamiche dei calciatori che ne fanno parte. Giovani interessanti, venuti fuori anche dopo una sorta di riscatto professionale in carriera dopo qualche annata non proprio positiva in cui i bianconeri hanno teso la mano per una seconda chance. E’ il caso di Pierre Desirè Zebli classe 1997. Mediano perfetto, considerato il ‘nuovo Kante’. Nel gennaio del 2017 fu ceduto il 20enne centrocampista al Genk per 4 milioni di euro.
Perno della mediana del Perugia di Bucchi per tutto il girone di andata dopo essere esploso l'anno precedente sotto la guida di Pierpaolo Bisoli, il giovane ivoriano (passato anche nelle giovanili dell'Inter) ha firmato con i belgi un contratto di quattro anni e mezzo. La sua avventura al Genk però non è stata poi così fortunata dato che Zebli non ha mai giocato perché si è operato all’occhio. A Perugia avrebbero fatto carte false pur di riprenderlo e invece l’Ascoli l’ha spuntata con un prestito che fa comodo anche al Genk che vuole che rimetta di nuovo minuti nelle gambe.
Baldini per l’attacco
Ma anche l’attacco non scherza. In zona offensiva l’Ascoli ha sempre tirato fuori gente interessante come ad esempio Orsolini, Ganz, senza considerare tanti altri emersi dal terreno di gioco dei bianconeri. Anche per quest’anno, i bianconeri si augurano di trovare in attacco uno come Enrico Baldini da Massa, classe 1996, capace di portare i bianconeri sempre in zona gol. Ala sinistra, destra o trequartista, Baldini è un attaccante completo. Lo scorso anno, sempre con la maglia dell’Ascoli, ha totalizzato 22 presenze in serie cadetta segnando però soltanto 1 gol.
Quest’anno invece vorrà sicuramente dare di più a Vivarini che al momento continua a tenerlo in rosa reputandolo come uno dei giocatori che può riservare maggiori sorprese. Anche lui cresciuto nell’Inter, con cui ha anche realizzato 14 reti in 83 presenze con la Primavera, Baldini proverà a convincere tutti che su di lui ci si può fare affidamento là davanti.
Un ascolano doc per Ascoli
Vivarini non lo sa, o forse gliel’hanno detto che Edoardo Tassi, nato ad Ascoli Piceno il 10 giugno 1998, avrebbe tantissimo per la maglia della sua città. Oggi è aggregato con la prima squadra marchigiana dopo aver militato nel settore giovanile bianconero fino ai Giovanissimi Nazionali. Edoardo è poi tornato ad Ascoli all’inizio dello scorso campionato dopo aver indossato le maglie di Lanciano e Torino.
Nella stagione scorsa con la Primavera ha realizzato 15 gol più 2 assist e 3 gol al Viareggio. Uno dei migliori del Girone B della Primavera 2. Il giusto premio per quella straordinaria annata oggi è proprio questa chiamata in prima squadra per lui che può essere considerato il vero jolly d’attacco per Vivarini che ha così la possibilità di schierarlo sia come esterno alto a sinistra o destra, ma anche come punta. Un predestinato per qualcuno.