Arsenal-Barcellona, filosofie a confronto
Il Barcellona degli oltre 600 milioni di ricavi e del tridente da record. L'Arsenal che dall'Emirates ricava più di ogni altro in Europa e se la gioca con le corse di Ramsey e il fisico di Giroud. Arsenal-Barcellona è un confronto radicale di filosofie gestionali e tattiche.
Barcellona da record – Il Barcellona del triplete ha chiuso la stagione 2014-15 con 608 milioni di ricavi, un record nella storia del club, e 15 milioni di utili. I ricavi da marketing restano la voce principale per il bilancio blaugrana: fruttano infatti 225 milioni rispetto ai 169 del 2014, grazie ai bonus per la vittoria in Liga, Copa del Rey e Champions League, ai nuovi contratti con Beko e Telefonica, e ai rinnovi con Audi, Damm e La Caixa. I diritti televisivi, prima del passaggio alla contrattazione collettiva, portano nelle casse blaugrana 163 milioni, mentre il botteghino, terza voce di ricavo, vale 149 milioni di ricavi, in aumento del 16%.
Crescono costi e debiti – Anche i costi aumentano, parallelamente ai ricavi, fino a raggiungere i 581 milioni. Gli ingaggi dei giocatori incidono per il 60% (352 milioni) e le spese di gestione passano dagli 86 milioni del 2014 ai 101 del 2015.Il Barca rimane un club indebitato, per 328 milioni, con un rapporto di 3.24 fra il debito netto e l'Ebitda. E per il 2016 le stime prevedono un nuovo record di ricavi, che potrebbero sforare i 630 milioni.
Arsenal, effetto Emirates – L'Arsenal ha superato il Chelsea al settimo posto nella Football Money League, il rapporto annuale dell'agenzia Deloitte che certifica le squadre più ricche d'Europa. I Gunners, che hanno chiuso il 2015 con 435,5 milioni di ricavi. “Nonostante il Chelsea abbia vinto la Premier League nel 2014-15” ha dichiarato Dan Jones di Deloitte, “l'Arsenal è diventato, per la prima volta dal 2010, il primo club londinese per entità dei ricavi”. Due le chiavi del successo dei Gunners. “L'accordo di sponsorizzazione con la Puma” ha aggiunto Jones, da 30 milioni di sterline l'anno, “ha fatto crescere i ricavi commerciali del 34%” spingendoli per la prima volta nella storia del club oltre i 100 milioni di sterline. Dall'altra, conclude Jones, “i ricavi da botteghino sono più alti di qualunque altra squadra nella Money League”. L'Emirates, impianto da 61 mila posti inaugurato nel 2006, ha fruttato all'Arsenal 101,84 milioni di sterline, davanti anche ai 100,12 milioni di sterline del Real Madrid e ai 90,17 del Barcellona. Nonostante ricavi complessivi inferiori di 50 milioni di sterline rispetto al Manchester United, Wenger può comunque sorridere per i 193,1 milioni di sterline di riserve nel bilancio, nonostante gli arrivi di Petr Cech, Alexis Sanchez, Danny Welbeck che hanno spinto a 192,2 milioni di sterline i costi per gli ingaggi. “Siamo tutti determinati a costruire un futuro importante partendo dai successi in FA Cup delle ultime due stagioni” ha detto il chief executive del club, Ivan Gazidis. “Continuamo a sviluppare ogni aspetto delle nostre operazioni cercando di rimanere fedeli ai nostri principi di auto-sostentamento, di investimento sul settore giovanile, senza perdere il nostro impegno verso i tifosi e il rispetto per il nostro posto nella comunità”.
Come gioca il Barcellona – Tre indizi fanno una prova: Suarez, Neymar e Messi hanno segnato 58 gol in tre. E con quei tre là davanti, il gioco viene inevitabilmente più facile. Il Barça è una squadra che ha segnato 67 gol in campionato, e solo cinque da fuori area, che può contare sui 10 assist di Suarez e su un Neymar che ha creato 71 occasioni da gol, con 9 assist e 62 passaggi chiave per mandare un compagno al tiro. Centrale, nello sviluppo del gioco blaugrana, il ruolo di Busquets che ha completato più passaggi di tutti, 1269 totali, con una precisione dell'89%.
Arsenal, cosa fare – L'Arsenal, che ha creato 55 occasioni da gol in Champions quest'anno, potrebbe utilizzare a suo favore alcune delle strategie fondamentali per il successo sul Bayern Monaco dello scorso ottobre, come cercare più frequentemente il lancio lungo per spezzare il fraseggio stretto. Giroud, capocannoniere della squadra in Premier con 12 gol, può certamente far valere le sue qualità aree, non a caso ha vinto la metà dei duelli di testa in questa edizione della Champions League. Con Santi Cazorla infortunato, poi, sarà ancora più cruciale la prestazione di Ramsey, che in campionato ha completato più passaggi di tutti nei Gunners, 1288, con l'86% di accuratezza. Con Ozil non particolarmente prolifico per un numero 10, anche se è il giocatore che tira di più nella squadra di Wenger (30 conclusioni con il 68% di precisione), Ramsey finisce spesso per sfruttare gli spazi, inserirsi senza palla e creare un triangolo difficile da gestire per le difese avversarie con il tedesco e Giroud. Tuttavia, la maggiore invenzione di Wenger è la scelta di Francis Coquelin come centrocampista basso davanti alla difesa. Negli anni passati, infatti, l'Arsenal tendeva a preferire in quel ruolo dei registi arretrati, come Arteta che ha iniziato da trequartista, Song o Denilson. Tutti più abili nel dare l'avvio alla manovra che nel distruggere il gioco avversario. Con Coquelin, Wenger sembra voler tornare a una tradizione che risale a Gilberto Silva, con un mediano chiamato a proteggere la difesa e non ad avviare la manovra.