Arsenal-Barcellona 2-1: i Gunners fanno l’impresa e stendono la corazzata blaugrana
Come la storia iberica insegna gli specialisti della "Remuntada" sono i catalani e invece, questa sera, i Gunners fanno di necessità virtù, e tra le mura di casa recuperano lo svantaggio targato David Villa con Van Persie e Arshavin, materealizzando così, in Champions League, la seconda sconfitta in stagione del Barcellona.
Una sconfitta per i blaugrana che fa davvero male, perchè se l' 8 marzo non riusciranno, come accadde contro l'Inter, nella "Remuntada" dovranno dire addio alla Champions per il secondo anno consecutivo, ritrovandosi così a ridimensionare i loro sogni di gloria tornando senza tante scuse con i piedi sulla terra, perchè a volte, nel calcio, bastano 90 minuti per invertire le sorti e le lodi un' intera stagione.
Ma se l'irrealizzabile si è concretizzato all'Emirates Stadium è tutto merito di Arséne Wenger capace di fare scacco matto al rivale Guardiola in sole due mosse. Una partita, infatti, decisa senza ombra di dubbio dalle scelte azzardate dei due tecnici perchè se da un lato Guardiola fa l'errore gravissimo di togliere Villa inserendo Keita per difendere il momentaneo vantaggio, il tecnico francese decide che nulla è perduto inserendo maggiore fantasia a centrocampo con Arshavin e più peso in attacco con Bendtner capace di creare maggiori spazi al suo compagno di reparto Van Persie. E guarda caso sui gol inglesi ci sono proprio le firme del fantasista russo e dell'attacante olandese, che fino all'ingresso del suo compagno di reparto non riusciva a rendersi mai realmente pericoloso.
Gli effetti dei cambi sulla gara si notano sin da subito. Villa sembrava davvero in stato di grazia questa sera e da solo era capace di mettere in apprensione la difesa inglese. Messi, a differenza dello spagnolo, non c'era anche se, a onor di cronaca, la rete del "Guaje" nasce proprio da una sua invenzione. La Pulce lancia lo spagnolo sul filo dell'offside e lui senza pietà anticipa l'uscita di Szczesny e deposita la palla in rete.
Fino all'ingresso del fantasista russo, il Barca ferma ogni azione dei padroni di casa, ingabbiando il faro del centrocampo, Cesc Fabregas, con Busquets, Maxwell e, a volte, persino Pedro. Walcott, se non servito a dovere non fa male e per il Barca è un gioco da ragazzi mantenere vantaggio e pallino di gioco fino a dieci minuti dal termine.
Qualcuno lassù, però, vuole la caduta degli dei del calcio stasera e al 30′ arriva il gol dell'Arsenal. Arshavin serve Van Persie, l'olandese calcia senza troppe pretese da posizione defilata ma Valdes non è reattivo e non può far altro che vedere il pallone infilarsi in fondo al sacco. Dopo soli cinque minuti accade l'impossibile! Messi perde palla in area inglese, il contropiede dei padroni di casa è fulmineo, è letale e i Gunners raddoppiano proprio con Arshavin servito praticamente sul dischetto da Nasri. L'Arsenal è avanti di un gol e ci resterà sino al triplice fischio. L'impossibile è diventato realtà, e così dopo il pareggio in campionato contro lo Sporting Gijon il divino Barca ritorna umano e si arrende al mito Wenger.