Beppe Signori arrestato: è lui il presunto leader dell’organizzazione criminale del calcio scommesse
Il suo nome non doveva essere pronunciato nemmeno per scherzo: Beppe Signori nelle conversazioni telefoniche tra i membri dell'organizzazione criminale coinvolta nel calcio scommesse, non doveva mai essere nominato.
Un atteggiamento reverenziale e protettivo nei confronti di colui il quale, nel testo dell'ordinanza emessa dal Gip Guido Salvini, era il leader indiscusso del gruppo. Beppe Signori arrestato questa mattina era il personaggio di spicco del cosiddetto "Gruppo di Bologna", ovvero un gruppo di scommettitori che finanziava la corruzione e scommetteva sulle partite proposte loro da Pirani (libero professionista invischiato nella vicenda) ed Erodiani (responsabile di agenzie di scommesse). A tal proposito la sua identità doveva essere assolutamente mantenuta segreta: per questo nella trascrizione delle intercettazioni si fa riferimento a lui con "Beppe nazionale", o "colui che ha segnato 200 gol in serie A". Nessuno avrebbe mai ipotizzato un simile coinvolgimento da parte del bomber nello scandalo calcioscommesse, proprio lui professionista esemplare dentro e fuori dal campo.
Oltre a numerose partite di Lega Pro e di Serie B (anche Doni indagato per calcio-scommesse) finite sotto accusa per essere state condizionate, falsando i rispettivi campionati, anche un match di Serie A è finito nelle indagini della Procura di Cremona. Si tratta di Inter-Lecce 1-0, partita sulla quale Signori scommise 150000 euro in seguito ad una soffiata rivelatasi poi del tutto infondata. Una vera e propria ragnatela molto ampia che potrebbe allargarsi ancora coinvolgendo anche, attraverso la lunga lista degli indagati, nuovi personaggi. La speranza è quella che l‘inchiesta Last Bet possa davvero chiudere definitivamente una delle piaghe più dolorose del calcio italiano.