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Arpad Weisz il tecnico ucciso ad Auschwitz ricordato da Pagine Ebraiche

La storia del più grande allenatore degli anni ’30 cancellata dalle leggi razziali, torna a vivere.
A cura di Marco Beltrami
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Impossibile lasciar scivolare nel dimenticatoio la storia professionale ed umana di Arpad Weisz, uno degli allenatori più vincenti di sempre, ucciso insieme ai familiari ad Auschwitz. Nato in Ungheria a Solt nel 1896, il mister da idolo, innovatore è più grande tecnico del calcio mondiale divenne un vero e proprio emarginato sociale. Dopo le esperienze in Sudamerica arrivò in Italia, trasformando profondamente il calcio di casa nostra.

Dai successi alla persecuzione – Oltre ai successi e ai 3 scudetti con Ambrosiana-Inter e Bologna, Weisz scoprì un giovanissimo Giuseppe Meazza. Un anno dopo la conquista dell’ultimo tricolore nel campionato 1936-37, le leggi razziali lo costrinsero a lasciare la professione e l’Italia, trasferendosi prima a Parigi, poi in Olanda e infine, quando anche il mondo del calcio non potette sottrarsi alle direttive tedesche, ad Auschwitz dove la sua vita fu spezzata nei campi di concentramento dopo 16 mesi di solitudine e resistenza.

Per non dimenticare – La redazione del giornale dell'ebraismo italiano ‘Pagine Ebraiche' ha deciso di far rivivere la memoria di Arpad Weisz attraverso uno speciale Dossier Sport, curato da Adam Smulevich e Rossella Tercatin e in distribuzione nei prossimi giorni. Un modo per non dimenticare gli insegnamenti di uno dei tecnici più innovatori di sempre anche attraverso iniziative di Memoria legate alle pagine del manuale ‘Il giuoco del calcio', scritto a quattro mani con Aldo Molinari nel 1930 e con prefazione di Vittorio Pozzo, futuro ct dell'Italia due volte campione nel mondo (1934 e 1938). Dalle pagine del manuale spunta il profilo di un allenatore che oggi potrebbe considerarsi un vero e proprio guru, alla luce della sua “attualità” e lungimiranza. Tanti gli spunti interessanti che hanno portato i critici a considerare Weisz un vero e proprio “Mourinho degli anni ‘30”. Allo stesso allenatore ungherese sarà dedicato anche un torneo amichevole a fine settembre a Milano con la partecipazione di Inter, Milan, Bologna e Brera.

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