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Arnold Peralta ucciso con undici pallottole al volto

Il calciatore honduregno trucidato dai killer che lo hanno avvicinato nel parcheggio di un centro commerciale di La Ceiba e poi trucidato sotto gli occhi dei passanti.
A cura di Maurizio De Santis
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bidaoui con la maglia del marocco

Undici pallottole. Undici colpi sparati in faccia ad Arnold Peralta dai killer che lo hanno avvicinato a bordo di una motocicletta e poi lo hanno freddato mentre il calciatore stava per entrare in auto. Un'esecuzione avvenuta sotto gli occhi dei passanti terrorizzati dall'episodio e da quell'episodio di violenza: ecco cosa è stato l'omicidio avvenuto nel parcheggio di un centro commerciale a La Ceiba, città della costa atlantica. Per il 26enne centrocampista honduregno del Deportivo Olimpia e della nazionale non c'è stato scampo, i sicari hanno agito in fretta e compiuto la missione di morte che, secondo le prime indagini svolte dalle forze di polizia e la dinamica dell'azione, fa pensare a un regolamento di conti. Gli inquirenti hanno scartato subito l'ipotesi di una rapina finita in tragedia sia per la barbarie mostrata dagli assassini sia per le testimonianze da parte di alcune persone.

Il retroscena. Secondo il quotidiano locale, “La Prensa”, l'omicidio di Peralta sarebbe collegato – ma è solo un'ipotesi al momento – all’assassinio di Byron, cugino 28enne di Arnold, ucciso l’1 giugno da tre uomini che lo ammazzarono dopo ave fatto irruzione nel suo appartamento. Omicidio a scopo di rapina, allora fu questo l'esito dell'indagine della polizia ma alla luce di quanto accaduto a Peralta adesso gli scenari possono cambiare.

Peralta era tornato a giocare in patria nel club più titolato del Paese (24 ‘scudetti' in bacheca) dopo un'avventura in Scozia con i Rangers. In nazionale aveva debuttato con la “Bicolor” nel 2011, partecipato ai Giochi di Londra nel 2012 e poi al Mondiale in Brasile, nel 2014. Sfortunatissimo, a causa di un infortunio fu costretto a dare forfait all'ultimo momento saltando la kermesse iridata. Mercoledì prossimo contro Cuba avrebbe indossato di nuovo la maglia dell'Honduras. Ironia della sorte, era stato convocato poche ore prima di essere ammazzato.

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