Arjen Robben, il calciatore più veloce al mondo
Nella carriera di tanti grandi atleti c’è un momento in cui si cambia status e si passa da ‘Campione’ a ‘Fuoriclasse’. Il momento in cui Arjen Robben ha fatto l’ulteriore salto di qualità ha una data e un momento molto preciso. É il 25 maggio del 2013, a Wembley, Bayern Monaco e Borussia Dortmund stanno giocando la finale della Champions League. Il punteggio è sull’1-1. I supplementari sembrano a un passo. Ma a tre minuti dal termine Ribery con una magia riesce a servire Robben che si infila tra i due centrali del Borussia e con un tocco felpato realizza il gol della vittoria. L’olandese quasi incredulo festeggia quel gol e in quei pochi secondi di sicuro rivede tutta la sua carriera.
Chelsea – Il giovane Arjen a sedici anni fa il suo esordio nel campionato olandese con il Groningen, con cui gioca per sole due stagioni; poi finisce al PSV Eindhoven: lì vince subito il titolo nel 2003, anno in cui fa il suo esordio con la Nazionale olandese. Mourinho lo chiede ad Abramoivich che spende 18 milioni di euro per portarlo al Chelsea nell’estate del 2004. Vince tutto quello che può in Inghilterra (2 Premier, 1 FA Cup, 2 Coppe di Lega, 1 Community Shield), dove delizia soprattutto per gli assist, che fanno la felicità dei compagni (Drogba in testa). I ‘Blues’ lo cedono per quasi 37 milioni al Real Madrid con cui Robben non gioca molto per colpa di troppi infortuni, ma con cui vince anche la Liga nel 2008. Van Gaal lo porta al Bayern Monaco. Il primo anno è splendido. Perché c’è l’accoppiata Bundesliga-Coppa di Germania e perché arriva la miglior stagione a livello realizzativoo di Robben, che con LVG gioca un po’ più in avanti.
Errori fatali e rigori sbagliati – La stagione bavarese però si chiude con la finale di Champions persa contro l’Inter. Robben poi vola in SudAfrica dove con l’Olanda raggiunge la finale dei Mondiali, la terza degli oranje. Arjen segna due gol complessivamente, uno alla Slovacchia e uno all’Uruguay in semifinale, ma tutti lo ricorderanno per i clamorosi errori commessi nella finalissima con la Spagna. La stagione 2011/2012 è tremenda per Robben. Il numero 10 del Bayern sbaglia un rigore nella sfida Scudetto con il Borussia, dopo quel match fu massacrato da Beckenbauer, perde la finale di Coppa di Germania e soprattutto sbaglia un rigore nei tempi supplementari della finale di Champions League. Robben l’assist-man per eccellenza diventa il simbolo dei perdenti di successo.
Salto di qualità – Con Henyckes in panchina il Bayern nell’annata successiva vince tutto, il gol nella finale di Wembley regala la Champions ai bavaresi e dà la definitiva consacrazione a Robben che liberatosi di un peso grande quanto le Alpi gioca ancora meglio, perché si diverte di più e con un maestro come Pep Guardiola fa ciò che vuole. I gol e gli assist aumentano in modo considerevole. Finora in Bundesliga ha realizzato quasi un gol a partita. Arjen è uno dei pochissimi calciatori che può vantare titoli nazionali vinti in quattro paesi diversi e complessivamente ventuno trofei vinti.
Il più veloce del mondo – A Brasile 2014 Arjen diventa un giocatore ‘Mondiale’ perché dimostra di essere un grandissimo leader. Lui, ricordandosi dei gol mancati nella finale di quattro anni prima, abbatte la Spagna con una doppietta e trascina i suoi compagni nell’insperata rimonta con il Messico negli ottavi. Quando poi l’Olanda perde ai rigori con l’Argentina Arjen si prende la copertina quando va a consolare il figlio, dispiaciutissimo per l’eliminazione del papà. E nel match con la Spagna Robben ha dimostrato, numeri alla mano, di essere il più veloce calciatore al mondo. L’olandese infatti ha raggiunto i 37km/h.