Argentina, un agente segreto spiava Messi

Il nome di Leo Messi è finito al centro di una vera e propria Spy story sudamericana. E’ questa la curiosa indiscrezione proveniente dall’Argentina, patria del fenomeno del Barcellona e in particolare dal quotidiano “La Nacion”. Secondo quanto raccolto dal tabloid Messi sarebbe stato addirittura spiato dal governo argentino. La vicenda è legata allo scandalo finanziario Panama Papers di diversi mesi fa: il nome della Pulce blaugrana è finito tra quelli coinvolti nel fascicolo riservato, diventato poi quasi di dominio pubblico, dello studio legale panamense Mossack Fonseca. Un consorzio internazionale di giornalismo aveva svelato i dati relativi ad una serie notevole di migliaia di finanziarie offshore.
Una situazione che aveva spinto al pedinamento "economico" di Lione Messi da parte di un fantomatico “Agente G”, una sorta di 007 dei conti che avrebbe dovuto tracciare tutti i movimenti economici del campione argentino, direttamente su ordine del presidente del Paese Mauricio Macrì, che dal 1995 al 2007 è stato alla guida del prestigioso Boca Juniors. D’altronde anche il nome di Macrì, oltre a quello di Villarubi numero due del Barça è presente nelle ormai famose carte panamensi.
Messi a processo per la frode fiscale
Una nuova vicenda extracalcistica per Leo Messi che il prossimo 20 aprile (tra il ritorno del match contro la Juve e quello di campionato contro il Real) dovrà affrontare l’appello per il processo relativo al caso della presunta frode fiscale in cui è stato coinvolto con il padre Jorge. I due hanno incassato già una condanna in primo grado a 21 mesi di reclusione, ovvero 7 per ogni anno in cui si sarebbero resi protagonisti di una frode al fisco da 4.1 milioni di euro, somma finita nei classici paradisi fiscali.