ARGENTINA Mondiali Sudafrica 2010
PRESENTAZIONE
Ha raggiunto la qualificazione per il Sudafrica all’ultimo secondo, tra grandi difficoltà, mille polemiche e conferenze stampa di fuoco, ma l’Argentina rimane anche in questa edizione una delle favorite al titolo: merito di una rosa di talenti straordinari, tra cui brilla il Pallone d’Oro Lionel Messi e di una tradizione che vede le squadre sudamericane spesso vincenti nelle competizioni mondiali fuori dal Vecchio Continente. Maradona, alla prima esperienza mondiale come allenatore, crede fermamente nel titolo ed addirittura ha indicato la sua squadra come più forte della leggendaria nazionale, che, trascinata dallo stesso Diego, vinse il torneo nel 1986. C’è grande attesa insomma per vedere di cosa sarà capace l’uomo consacrato come il miglior calciatore di tutti i tempi, ora che, tolti gli scarpini, si appresta a questa nuova e difficilissima sfida.
ROSA
PORTIERI:
Sergio Romero, 1987, Az Alkmaar (Olanda)
Mariano Andujar, 1983, Catania (Italia)
Diego Pozo, 1978, Colon (Argentina)
DIFENSORI:
Clemente Rodriguez, 1981, Estudiantes (Argentina)
Nicolas Otamendi, 1988, Velez Sarsfield (Argentina)
Martin De Michelis, 1980, Bayern Monaco (Germania)
Walter Samuel, 1978, Inter (Italia)
Gabriel Heinze, 1978, Olympique Marsiglia (Francia)
Nicolas Burdisso, 1981, Roma (Italia)
Ariel Garce’, 1979, Colon (Argentina)
CENTROCAMPISTI:
Jonas Gutierrez, 1983, Newcastle United (Inghilterra)
Javier Mascherano, 1984, Liverpool (Inghilterra)
Maximiliano Rodriguez, 1981, Liverpool (Inghilterra)
Juan Sebastian Veron, 1975, Estudiantes (Argentina)
Angel Di Maria, 1988, Benfica (Portogallo)
Javier Pastore, 1989, Palermo (Italia)
Mario Bolatti, 1985, Fiorentina (Italia)
Juan Mercier, 1980, Argentinos Junior (Argentina)
ATTACCANTI:
Lionel Messi, 1987, Barcellona (Spagna)
Gonzalo Higuain, 1987, Real Madrid (Spagna)
Carlos Tevez, 1984, Manchester City (Inghilterra)
Martin Palermo, 1973, Boca Juniors (Argentina)
Sergio Aguero, 1988, Atletico Madrid (Spagna)
Diego Alberto Milito, 1979, Inter (Italia)
OBIETTIVI
Il ct Maradona non si impegna troppo nel mascherare gli obiettivi della sua squadra. Riportare la Coppa del Mondo a Buenos Aires è sicuramente l’ambizione del Pibe de Oro e del gruppo ai suoi ordini. Diego, come lui stesso ha dichiarato in uno spot televisivo trasmesso in Argentina, avrebbe potuto continuare a stare seduto sulla sua gloria immortale, ma sarebbe stato troppo facile per uno a cui le sfide piacciono così tanto. Vincere sarà comunque dura, data la numerosa concorrenza e le dubbie scelte nelle convocazioni (Zanetti, Cambiasso e Riquelme a casa fanno ancora scaldare la critica).
PUNTI DI FORZA
Avvalersi della presenza in squadra del miglior giocatore al mondo è il punto di forza maggiore dell’Albiceleste. Lionel Messi, i cui paragoni con Maradona e Pelè ormai si sprecano, ha tutto per diventare il leader di questa nazionale e la stella assoluta del Mondiale dopo una stagione strepitosa con il Barcellona. La conquista della Coppa più prestigiosa in assoluto è forse l’ultimo tassello che manca alla “Pulce”, sino ad adesso mai decisivo con la maglia del suo Paese, per essere definitivamente celebrato come il calciatore più forte di sempre e raggiungere il suo ct nell’Olimpo del calcio.
PUNTI DI DEBOLEZZA
La nazionale argentina ha forse il suo limite maggiore nel suo commissario tecnico. Maradona ha fatto scalpore per le sue convocazioni: numerosissime nel corso della sua gestione e quasi mai condivise dalla critica. Il 6-1 in Bolivia durante le qualificazioni rimarrà una della pagine più amare del calcio argentino e solo la vittoria del titolo mondiale potrà permette al Pibe de Oro di riaccreditarsi agli occhi del suo Paese e di non oscurare la luce sino ad oggi vivissima del suo passato da calciatore.
Claudio Maione