Argentina, minacce all’arbitro Paletta: il fratello del milanista sospende il match
Il mestiere dell'arbitro è difficile in ogni angolo della terra. Specialmente in paesi come quelli sudamericani, dove il clima è sempre surriscaldato e il rischio che tutto possa degenerare dietro l'angolo. L'ultimo episodio arriva da Buenos Aires, dove la partita tra Huracàn e il Newell's Old Boys è stata sospesa per due minuti a causa dei terribili insulti arrivati dalla tifoseria locale: nota al grande pubblico, per essere una delle più violente in Argentina. A decidere per l'interruzione è stato proprio il destinatario di quei cori beceri: l'arbitro Hector Paletta. Il fischietto albiceleste, fratello del difensore del Milan, ha infatti deciso per la breve sospensione dopo aver ascoltato le minacce di morte della tifoseria dell'Huracàn: già in guerra con il mondo arbitrale, dopo alcuni presunti torti ricevuti nelle precedenti partite di campionato.
Lo striscione di "benvenuto"
Che il clima non fosse dei migliori per Hector Paletta, lo si era intuito anche prima del fischio d'inizio quando nella curva dell'Huracan era comparso uno striscione eloquente: "Quando uccideremo un arbitro forse la smetteranno di danneggiarci". La goccia che ha fatto traboccare il vaso, è però arrivata a gara in corso. Quel coro "Vamos a matar a un referí" ("Andiamo ad uccidere l'arbitro"), non è piaciuto per nulla a Paletta che ha immediatamente fermato il gioco e atteso che le urla degli ultras di casa si spegnessero. Due minuti senza calcio, che sono serviti al direttore di gara anche per chiarire la sua posizione di fronte al comportamento del pubblico: "Se tornano a cantare quei cori, sospenderò la partita e vi manderò negli spogliatoi definitivamente". Fortunatamente la gara è potuta ricominciare ed è terminata con la vittoria per 1-0 dei Newell's Old Boys.
