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Argentina, arrestato il fratello maggiore di Messi, Matias

L’uomo, 35 anni, nei guai per possesso illegale d’arma da fuoco: è stato preso in consegna dalle guardie nella clinica di Rosario dove era ricoverato per guarire dalle lesioni riportate in seguito a un presunto incidente nautico. Il legale della famiglia Messi smentisce la versione giudiziaria: “Non esiste alcuna arma”.
A cura di Maurizio De Santis
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Possesso illegale di un'arma da fuoco. E' con questa accusa che gli agenti della polizia argentina hanno arrestato Matias Messi, 35 anni, fratello maggiore del campione sudamericano del Barcellona. L'uomo è stato preso in consegna dalle guardie nella clinica di Rosario dove era ricoverato per guarire dalle lesioni riportate in seguito a un presunto incidente nautico: fratture alla mascella, al naso e altre ferite al viso dopo essere finito su un banco di sabbia sul fiume Paraná, al largo della città di Fighiera.

Fonti giudiziarie: rischia una condanna a 3 anni e 6 mesi di carcere. Il fratello maggiore della Pulce non è nuovo a un'imputazione del genere avendo già scontato due mesi di libertà vigilata per lo stesso reato che lo vede di nuovo sotto accusa (porto illegale di arma da fuoco). Al momento, il fratello della stella blaugrana, resterà in cura presso la struttura ospedaliera ma sarà internato e tenuto sotto stretta sorveglianza, come raccontato all'agenzia statale Télam dal pubblico ministero José Luis Caterina. Una volta guarito e in condizioni di essere dimesso, verrà presa in considerazione la misura detentiva così da evitare possibilità di fuga oppure inquinamento di prove che ostacolino il processo.

Le indagini in corso. La pistola calibro 380 che ha messi nei guai Matias Messi è stata ritrovata dalla polizia investigativa: aveva 6 proiettili ed era "pronta per essere utilizzata", si legge nel rapporto riportato dai media argentini. Non è chiaro, però, di chi è quella barca (Ignacio Carbone – avvocato di famiglia – ha ammesso che "in linea di principio non è di Matías") che non risulta registrata e soprattutto perché e in quali circostanze è stato ferito l'uomo. L'indagine è iniziata giovedì scorso, dopo che Matías Messi è stato tratto in salvo da un abitante di un villaggio che, trasportatolo sul natante, lo ha condotto verso il club di pescatori di Fighiera, a 35 chilometri a sud di Rosario e a circa 270 a nord di Buenos Aires.

La versione del legale di Matias Messi. Sulla barca dov'è stata rinvenuta l'arma sono state ritrovate anche macchie di sangue ma il personale investigativo non è riuscito ancora a determinare se su quel mezzo ci fosse ancora un'altra persona. E lo stesso avvocato di Matias Messi ha rigettato la versione della polizia: "La famiglia nega l'esistenza di un'arma sull'imbarcazione, essendo totalmente false queste informazioni", si apprende dalla nota diffusa dal gruppo familiare del campione argentino.

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