Argentina, allenatore colpito dagli spalti: “Non sospendete la gara”
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Forte gesto contro la violenza di sedicenti tifosi che arriva dall'Argentina: Gustavo Alfaro, tecnico del Tigre, ha chiesto all'arbitro di non interrompere il match della seconda giornata di campionato contro il Rosario Central (gara poi vinta in rimonta dai padroni di casa per 2-1, con due espulsi nelle fila degli ospiti) dopo essere stato ferito alla testa da un oggetto lanciato dagli spalti occupati dalla tifoseria ospite. "Andiamo avanti, la partita non può essere sospesa per colpa di un idiota", ha detto il tecnico ospite all'arbitro Diego Ceballos, poco dopo aver ricevuto le cure del caso per la ferita alla testa riportata. Il tutto è avvenuto al quindicesimo del secondo tempo, quando il risultato era ancora sullo zero a zero.
Il gioco è stato poi interrotto per circa otto minuti, poi recuperati nel finale dove però i minuti concessi sono stati quattordici: caso ha voluto che proprio alla ripresa del match, il Tigre passasse in vantaggio, mentre nel finale, dopo due espulsioni per gli ospiti, i padroni di casa rimontassero il match vincendo per 2-1. "Non capisco l'entità di questo recupero", ha poi spiegato a fine gara Alfaro, "ad ogni modo, non serve a nulla che mi si pongano delle scuse. La Polizia dovrebbe prevenire episodi del genere". A peggiorare, comunque, la situazione del Tigre è stato il secondo gol dei padroni di casa del Rosario Central, segnato nonostante un evidente fuorigioco. Insomma, oltre al danno anche la beffa. "Quando io sbaglio, mi cacciano dal lavoro", ha aggiunto ancora Alfaro, "e vorrei onestà e parità di trattamento".