Arda Turan graffia la Juve, a Madrid vince l’Atletico (1-0)
La legge del "Vicente Calderón" resiste anche ai campioni d'Italia. Alle 17 vittorie, nelle ultime 19 partite europee (ultimo ko, un anno e mezzo fa), va purtroppo aggiunta quella ottenuta contro la Juventus di Massimiliano Allegri. Una sconfitta che lascia l'amaro in bocca e che punisce troppo severamente la squadra bianconera. Buffon e compagni, infatti, sono usciti dal campo a testa alta. Battuti, ma non sconfitti…e, soprattutto, convinti (più che mai) di potersi giocare fino alla fine la qualificazione agli ottavi di finale. Massimiliano Allegri torna a casa a mani vuote come fece l'anno scorso Clarence Seedorf. Tra le due sconfitte, però, c'è una differenza abissale: il Milan venne travolto e schiacciato, la Juventus, invece, è stata capace di giocare alla pari con l'Atletico Madrid. Le cifre, però, non sorridono ai bianconeri: a fine match zero tiri verso la porta degli spagnoli, non accadeva dal 2006 con l'Arsenal.
Pari e patta, nei primi 45 minuti – Ma è lo stesso Atletico Madrid ammirato lo scorso anno? O è stata la Juventus ad annullare i vice campioni d'Europa? Il primo tempo, terminato a reti inviolate, ha lasciato piacevolmente sorpresi tutti quei tifosi italiani che temevano la forza dei vice campioni d'Europa. La prima parte di gara è scivolata via senza grandi emozioni. Tanta frenesia in campo e molti scontri fisici, specialmente all'interno delle due aree di rigore. Molto fumo e niente arrosto, insomma: forse quello che si augurava Massimiliano Allegri che, nella scorsa stagione, avrebbe certamente patito il doppio se ci fosse stato lui sulla panchina di quel Diavolo preso a schiaffoni dai "Colchoneros". La vecchia signora, vestita di un verde acido discutibile, è stata invece brava a scendere nell'arena inviolabile del "Calderón", senza nessuna paura e reggendo egregiamente agli assalti della banda del "Cholo" Simeone. I bianconeri hanno offerto un primo tempo tutto carattere e personalità, togliendosi il lusso di comandare il gioco, arrivando al 70% di possesso palla, e di lottare (fisicamente parlando) alla pari con gli avversari. Su tutti, Chiellini e Bonucci che hanno fatto a "sportellate" con Mandzukic, Vidal e Pogba che hanno messo il bavaglio a Koke e compagni, e i due attaccanti Tevez e Llorente che, con la loro forza fisica, hanno tenuto in apprensione la retroguardia avversaria.
Juventus sfortunata – Chi si aspettava un copione diverso ed un Atletico Madrid stanco di sbattere contro il muro juventino, sarà rimasto deluso. Strigliati da Simeone negli spogliatoi, i biancorossi hanno chiuso i bianconeri nella propria meta campo, senza però trovare il varco giusto per battere Gigi Buffon. Servivano coraggio, cuore, testa e muscoli per rimanere in partita. La Juventus li ha messi in campo fino ad un quarto d'ora dal termine, quando una sbavatura di Lichsteiner ha regalato il gol decisivo ad Arda Turan. Un gol che ha piegato le gambe alla vecchia signora e galvanizzato l'ambiente. Nell'ultimo quarto di gara, non sono bastati gli inserimenti di Morata (per uno stanco Vidal) e di Giovinco, per rianimare i ragazzi di Allegri. Innervositi dal gol preso, i bianconeri si sono resi pericolosi solo a dieci minuti dal termine con un cross di Lichsteiner deviato pericolosamente da Raul Garcia, verso la propria porta. Troppo poco per riuscire a riequilibrare l'andamento della gara.
Derby di Champions – Dopo l'ottima prestazione della Roma, in quel di Manchester, e la gagliarda partita giocata dalla Juventus, nel tempio dei "Colchoneros", il big match di domenica prossima arriva puntuale per regalarci il primo verdetto della stagione. Meglio la coraggiosa e magica Roma di Francesco Totti o la grintosa e sfortunata Juventus ammirata nella capitale spagnola? In questo caso, dire che "comunque vada, sarà un successo" è più che giustificato. Dopo i novanta minuti continentali, l'Italia del calcio esce infatti rinfrancata dalla doppia temibile sfida con avversari, che tutti davano per favoriti. Il tanto declassato "football" italiano, dopo il giro di giostra europeo, ha guadagnato punti e credibilità, dimostrando che non tutto è da buttare e candidandosi a diventare la mina vagante sulla strada che porta a Berlino: città e stadio che rievocano trionfi azzurri. Non resta che metterci comodi e aspettare che lo spettacolo dello "Juventus Stadium" cominci. La speranza è che possa essere una serata di festa: dentro e fuori dal campo.