Arbitri: Roma, la società si fa sentire con il designatore Braschi

Anche se il diktat della proprietà americana è quello di non commentare a caldo (e a freddo) le conduzioni arbitrali, dopo l'ennesimo errore contro i giallorossi nel match con l'Atalanta ha fatto scattare la classica eccezione che conferma la regola: il tecnico Rudi Garcia non è riuscito a usare il solito aplomb nel post partita indicando nel fallo di mani di Canini non ravvisato dall'arbitro un episodio lampante e sotto gli occhi di tutti, mentre il dg Baldissoni ha rivolto le proprie rimostranze direttamente a Braschi, il designatore dei direttori di gara. Il motivo? Semplice: senza alcune ‘sviste' oggi la Roma avrebbe qualche punto in più e una classifica migliore. La richiesta? Altrettanto evidente: avere maggior tutela, come ce l'hanno le classiche big della Serie A.
Braschi dal canto suo non commenta nè smentisce. Il designatore arbitrale si è limitato a ridurre l'episodio di Bergamo come una ‘campagna' polemica creata più dalla stampa che dalla società giallorossa: "Le polemiche della Roma? Mi sembrano che siano solo di un giornale. In questo paese non si riesce ad andare oltre…". Parole seguite a quelle del presidente dell'AIA, Nicchi: "Domenica non ci sono state particolari problematiche…". Eppure non sembra che sia un fatto circostanziato. I malumori giallorossi hanno radici lontane: la Roma si è ritrovata contro l'Atalanta a Bergamo la stessa coppia Damato-Banti che aveva danneggiato i capitolini con il Torino per il rigore non fischiato su Pjanic e per il fallo di Meggiorini su Benatia in occasione della rete segnata poi da Cerci. Oltre a questo, a Roma hanno stilato anche un elenco degli arbitri che fino ad oggi, 14a giornata, hanno incrociato il cammino con i giallorossi ed è risultato che Rocchi, Orsato, Mazzoleni, Tagliavento e Rizzoli – da tutti considerati i migliori fischietti della Serie A – hanno infatti arbitrato la Roma solo in 3 occasioni. Un po' pochino.