Arbitraggi sfavorevoli e rigori non concessi, danneggiata anche la Juve
Polemiche, commenti al veleno, frasi e battute piccate e un’ondata di insulti infinita. Negli ultimi tempi la Juventus – soprattutto dopo la discussa direzione arbitrale della gara col Milan – è ancora sotto la lente d’ingrandimento. Presunti favoritismi e sudditanza psicologica, costituiscono il comune denominatore dell'opinione comune che ha cementato (anche) l'Italia anti-bianconera. Ma è davvero così? Molti sono convinti che in A sia così mentre in Europa le cose vanno diversamente. La storia, attraverso questi 5 episodi, evidenzia come, soprattutto in Champions League, la Juventus abbia subito diverse decisioni arbitrali discutibili ed episodi che l’hanno fortemente penalizzata. Ultimo della serie, il mancato rigore non concesso ai bianconeri per quel fallo di Dani Alves (allora al Barcellona) su Pogba, nella finale di Champions League di Berlino fra la Vecchia Signora e i blaugrana. Scopriamo quali sono stati gli altri.
La sconfitta di Monaco di Baviera che ancora brucia
Una partita perfetta giocata dai bianconeri di Allegri, si è poi trasformata in un incubo per l Juventus, che è stata costretta ad uscire dalla Champions League, in casa del Bayern Monaco, per tanti motivi. Uno su tutti, oltre agli evidenti errori difensivi della retroguardia della Vecchia Signora, anche tre sviste clamorose. Un gol annullato a Morata, una mancata espulsione di Kimmich e un fallo nettissimo che ha generato il gol del 4-2: la Juventus, per tutti, lo scorso anno, fu pesantemente penalizzata dall'arbitro Eriksson e dai suoi assistenti nella sconfitta all'Allienz Arena contro il Bayern Monaco. Al 22′ sul risultato di 0-1, fu annullato un gol regolare alla Juventus. Neuer sbagliò un disimpegno e Khedira dà l'assist a Morata: pallonetto e gol. Ma la terna arbitrale annullò per fuorigioco. In realtà Kimmich teneva nettamente in posizione regolare l'attaccante bianconero. Novanta centimetri che segnarono una grave svista.
Bayern, 4-2 viziato dal fallo di Kimmich su Pogba
Sicuramente, i tifosi della Juventus, non dimenticheranno mai il gol subito da Buffon, nei tempi supplementari, che consentì ai bavaresi di accedere ai quarti di finale, catapultando i bianconeri in una sorta di incubo sportivo, ancora oggi durissimo da superare. Nel match dell’Allianz Arena contro il Bayern, il gol finale, oltre ad un errore in disimpegno di Evra, è stato frutto di un grave errore arbitrale. Forse anche più grave di quello precedente, visto il punteggio. L'azione nacque da un netto fallo su Pogba da parte di Kimmich (che tra l'altro nel primo tempo aveva tirato una gomitata a palla lontana a Morata: doveva essere espulso) il difensore prima allungò le mani poi colpì lo juventino da dietro al ginocchio. Eriksson era vicino, ma non fischiò: da lì nacque poi la rete che chiuse i sogni di Champions League dei bianconeri.
Mijatovic, gol in fuorigioco in finale di Champions
La Juventus si sa, quando c’è da affrontare una finale di Champions League, sembra cadere in un sogno dal quale difficilmente riesce a svegliarsi, quasi imbambolata dal fascino di quell’evento che non riesce a superare l’emozione e l’entusiasmo che può generare. Nel 1998, la Vecchia Signora, allenata da uno che poi, qualche anno più tardi, alzerà la Coppa del Mondo con l’Italia, Marcello Lippi, si trovò ad affrontare in finale una delle rose più forti del Real Madrid. Una partita davvero indimenticabile per i tifosi bianconeri. Da tutti, è stato definito come il più clamoroso errore arbitrale accaduto in una finale di Champions. La squadra di Lippi si presentò da favorita, in rosa aveva giocatori come Zidane, Del Piero, Inzaghi e Davids. I bianconeri creano gioco, senza però concretizzare. Ci pensa a farlo il centravanti Mijatovic, direttamente su assist dell'arbitro Hellmut Krug che non annulla un gol in evidente fuorigioco. Fra le tante polemiche della Juventus, i blancos alzarono al cielo una delle coppe più discusse degli ultimi anni.
Niente rigore e maxi recupero col Benfica
Quando la Juventus fu eliminata dal Benfica nella doppia semifinale di Europa League del 2014, non mancarono le polemiche della dirigenza bianconera, ma soprattutto dell’allora tecnico Antonio Conte che accusò l’arbitrò di scarsa professionalità. La Juventus fu eliminata dal Benfica in un ritorno di semifinale colmo di polemiche, soprattutto per un vistoso calcio di rigore negato e per aver concesso ai portoghesi di spezzettare troppo il gioco. E in campo c'è stato spazio anche per un vivace battibecco tra l’allenatore portoghese Jorge Jesus e Chiellini, seguito da una mini-zuffa dopo la quale sono stati espulsi Vucinic e Markovic.
Amaro fu il commento di Conte nel dopo partita. "C'è rammarico, ci è mancato solo il gol ma abbiamo dato tutto, va in finale la squadra che ha meritato di meno – disse allora l'attuale manager del Chelsea -. Non mi è piaciuto l’atteggiamento ostruzionistico degli avversari ma soprattutto l’arbitro che ha permesso tutto questo, spezzettando il gioco. Si è giocato soltanto 49 minuti di gioco effettivo quando di solito la media è di 60. C’era un rigore per mani di Markovic, come all’andata, ed è stata un presa in giro abbastanza forte anche il recupero, visto che i sei minuti sono partiti quando eravamo già al 93°".
Neve, campo impraticabile e gara giocata in ‘2 set'
Una Torino furibonda dopo l'eliminazione della Juventus, nel 2013, per mano del Galatasaray, in quella sfida in Turchia giocata in due set. Tante furono le accuse all'UEFA che volle far giocare a tutti i costi la gara dopo il rinvio del martedì precedente. Preucazioni? Zero, e forse sì che Conte e soci avevano diritto di lamentarsi, senza però mettere come unica causante dell'eliminazione le condizioni del terreno. Certo che uno stadio da cinque stelle come la Turk Telekom Arena avrebbe dovuto prendere maggiori precauzioni, vista la neve prevista dalla scorsa settimana: pochi spalatori, trattori che hanno rovinato il campo ancor più e creato dislivelli nel terreno.
Impossibile rinviare ancora una volta, la macchina organizzatrice si sarebbe inceppata ancor più, facendo slittare gli accoppiamenti di Champions ed Europa League. Non sono permessi cambiamenti climatici all'improvviso. La cosa più grave? Una metà campo era stata letteralmente dissodata da un piccolo trattore utilizzato per spalare la neve più rapidamente, mentre l'altra metà era meno martoriata, di fatto quella dove attaccava il Gala, quella che ha visto l'ex interista Sneijder segnare il goal decisivo.