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Arana, il lato oscuro dell’Atalanta di Gasperini: “Non mi fanno giocare, me ne vado”

L’esterno brasiliano, classe ’97, malgrado il turn-over e gli infortuni ha messo piede in campo solo per 75 minuti (4 presenze) e si sente escluso dal progetto di Gasperini: “Sono pronto ma tecnico e club non mi fanno giocare e non capisco perché. Non sono venuto a Bergamo per stare un anno in panchina”
A cura di Alessio Pediglieri
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Per un'Atalanta che sta costruendo un'altra stagione da incorniciare, c'è anche chi, all'inerno della rosa bergamasca non è assolutamente soddisfatto di ciò che sta accadendo. E' Guilherme Arana, esterno brasiliano arrivato in estate in nerazzurro, in prestito, dal Siviglia, club che ne detiene ancora il cartellino. Il giocatore non è quasi mai sceso in campo malgrado il turn-over del tecnico e gli infortuni. Solamente 4 presenze – per un totale di 75 minuti in campo – troppo poco per pensare di continuare fino a giugno la sua esperienza a Bergamo.

La voglia di cambiare a gennaio

La situazione, per l'esterno di proprietà del Siviglia, sembra inaccettabile perché se non scende in campo è semplicemente per una scelta tecnica di Gasperini, probabilmente avvallata dalla società bergamasca. Motivi per cui a gennaio chiederà di essere ceduto. Il pensiero del brasiliano è stato espresso in una lunga intervista a "Estadio Deportivo", dove ha confidato tutta la sua delusione: "Parlerò con i miei procuratori e valuteremo le offerte: farò altrettanto con la mia famiglia, questa volta non possiamo sbagliare"

Non sono venuto a Bergamo per restare un anno in panchina, eppure sono pronto a scendere in campo. I motivi della mia esclusione? Non lo so né io né il mio agente, speravo di giocare con maggior continuità

Lo sfogo del classe 97

L'arrivo in estate era stato contornato da diverse aspettative. Il classe '97 era stato richiesto dall'Atalanta e Arana aveva accettato di buon grado la sfida, con la squadra per la prima volta in Champions League e reduce da due stagioni da protagonista in Serie A: "Le basi c'erano, ho scelto l'Atalanta per cercare di diventare un protagonista del calcio europeo in  un club affermato che ha conquistato la qualificazione in Champions. Oggi però mi sento a disagio, club e allenatore non mi hanno dato la possibilità di dimostrare il mio valore"

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