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Aquilani al Sassuolo, la moglie: “A Pescara non giocava, ignorante chi lo critica”

La compagna del calciatore difende il suo passaggio dagli abruzzesi agli emiliani: “Parlate di ciò che conoscete, che è meglio”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il trasferimento di Alberto Aquilani dal Pescara al Sassuolo continua a far discutere. Il centrocampista romano, che aveva iniziato la stagione con gli abruzzesi, ha scatenato un polverone soprattutto tra i tifosi biancoazzurri, che lo hanno accusato di aver "abbandonato" la nave a campionato in corso e con una classifica deficitaria, per di più andando a rinforzare una diretta concorrente per la salvezza.

Polemiche che si sono riversate come di consueto anche sui social network: fatale è stato, per Alberto Aquilani, salutare i suoi ex-compagni e tifosi abruzzesi. Nel post infatti si sono riversate valanghe di insulti e di accuse verso l'ex-calciatore di Roma e Fiorentina. "Oggi comincia una nuova avventura professionale, ma prima di dedicarmi con anima e cuore al Sassuolo", ha scritto Aquilani, "desidero salutare tutti i tifosi ed i miei ex compagni del Pescara Calcio: un abbraccio e un grosso in bocca al lupo a tutti".

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Apriti cielo: dalle accuse di aver lasciato una "tifoseria" vera e propria per andare a giocare in uno stadio vuoto come il Mapei Stadium a quelle di aver lasciato una squadra nel momento di massima difficoltà, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Ma ad intervenire "in gamba tesa" a favore di Aquilani è stata Michela Quattrociocche, attrice italiana e compagna dal 2012 di Aquiliani, già madre delle piccola Aurora e Diamante. "Perchè un giocatore come Alberto dovrebbe stare a Pescara quando l'allenatore che tanto l'ha voluto non lo faceva giocare?", ha scritto la donna, " Siete una massa di ignoranti che parla per parlare. Ha fatto bene ad accettare un club che punta su di lui! E voi pensate a parlare di ciò che conoscete, che è meglio". Il commento è poi sparito da Facebook: ma i commenti successivi, molti dei quali rivolti proprio alla donna, sono continuati.

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