Antonio Conte vuole fare causa al Chelsea per mancati guadagni
Un matrimonio che si è chiuso malissimo e potrebbe avere una coda molto lunga e dolorosa: la separazione tra Antonio Conte e il Chelsea potrebbe infatti avere uno strascico giudiziario e non per la volontà del club di Roman Abramovich di chiedere la risoluzione del contratto per giusta causa senza dover sborsare un euro al tecnico salentino ma per volontà dell'ex Ct secondo cui le tempistiche dell'esonero sarebbero state troppo lunghe provocando ripercussioni sulla sua carriera. Da quanto trapela Oltremanica il Chelsea si sarebbe alla fine arreso al fatto di dover pagare 10 milioni di buonuscita a Conte, ma secondo il Times adesso sarebbe Conte a vuole addebitargli l'eccessivo ritardo nella comunicazione della fine del rapporto di lavoro.
Una tempistica tale che impedirebbe all'allenatore italiano di poter trovare poi una panchina di livello commisurato alla sua caratura, danneggiando la sua carriera con annessi mancati guadagni milionari per i quali chiedere i danni. La storia tra Conte e il Chelsea è finita solo sul campo, ma potrebbe avere un'appendice nell'aula di una corte inglese.
Da Conte a Sarri: italiani a Londra
Non sono bastate una Premier League, vinta nel primo anno, e una FA Cup, portata a casa nella sua seconda stagione londinese, per poter consentire ad Antonio Conte di continuare il suo lavoro sulla panchina dei Blues. Che nel calcio non vi sia riconoscenza è noto da tempo ma il modo in cui si sono lasciati il Chelsea e Antonio Conte è davvero "barbaro". La lunga telenovela che ha portato Maurizio Sarri sulla panchina del club londinese al posto dell'ex Ct, che aveva presieduto il raduno della squadra e diretto i primi allenamenti, è stata lunga, tortuosa e non ha fatto altro che sgretolare quel minimo di rapporto che c'era tra il tecnico salentino e il Chelsea.
